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MIDNIGHT CLUB #14: STRANI NUOVI E PICCOLI MONDI. - Prima Parte.

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 IL SISTEMA SOLARE APPENA DOPO PLUTONE.

"Questo è il Midnight Club!
Benvenuti!
mettetevi comodi e raccontateci la vostra storia.
Questo è il Midnight Club!
Benvenuti!
Sentitevi a casa vostra.
Questo è il Midnight Club!
Benvenuti!
I bambini lasciati incustoditi saranno venduti come schiavi"


Con il post di oggi devierò dagli usuali argomenti sia di Nocturnia sia di questa specifica rubrica, però si tratta di una deviazione solo parziale rispetto ai canoni del blog e anche di una sorta di ritorno alle origini. All'inizio, quando ho messo in piedi il blog tra le mie intenzioni c'era anche quella di parlare di Astrononia, una delle mie prime, primissime passioni. Cosa rimasta nelle pie intenzioni del sottoscritto (una mia ex una volta mi disse che io di interessi ne avevo anche "fin troppi" e quella fase forse ha contribuito a farla diventare per l'appunto una "ex"), però ogni tanto mi piacerebbe riprendere in mano quella passione e tradurla in qualche articoletto per il blog. Vedete per buona parte della mia vita, almeno fino alla fine degli anni '90s del secolo scorso, tra i miei maggiori sogni c'erano nell'ordine: la scoperta di pianeti o interi sistemi solari al di fuori del nostro; la prova dell'esistenza  di forme di vita (anche microbica, mi sarei accontentato) oltre la Terra ed il poter assistere allo sbarco di missioni umane, quindi con veri astronauti su Marte o Titano o qualcun altro dei corpi celesti del nostro sistema solare. Per quanto riguarda la prima cosa sono stato accontentato (ci tornerò brevemente verso la fine dell'articolo), per quanto riguarda le altre due...beh, sto ancora aspettando quel giorno e sinceramente spero che da qualche parte qualche ente, nazione o organizzazione privata ci stia davvero lavorando....

 Per adesso rinfocolo questo mio interesse "giovanile" con un questo intervento sui Pianeti del Sistema Solare, un articolo su alcuni aspetti meno conosciuti su quello che potremmo definire come "il giardino di casa della specie umana". In quanto agli usuali argomenti di Midnight Club, presto torneranno anche quelli con un nuovo post su un ulteriore caso fake di finti avvistamenti UFO.

Una immagine del pianeta Urano coi suoi satelliti e i suoi anelli (fonte: vialattea.net )
  

Prima di procedere però un avvertimento: spesso quando comincio un post insisto sul fatto che io non sia un esperto ma un semplice appassionato, un cultore dell'argomento, quindi nella mia trattazione in alcuni punti per evitare tecnicismi o inesattezze da parte mia potrei finire a semplificare di brutto, ecco mai quanto stavolta questa dichiarazione non potrebbe essere più vera: quindi sarò sintetico, il più discorsivo e meno tecnico possibile, se però tra voi ci dovesse essere qualcuno che ne sa più di me o se passasse un vero astronomo (magari! Sarebbe un sogno) e volesse implementare quanto scriverò o dare spiegazioni più complete non solo sarà il benvenuto ma sarebbe per il sottoscritto una benedizione ed una fortissima fonte d'ispirazione.

Cominciamo?

CI SONO PIU' COSE IN CIELO.... 

In linea di massima i Pianeti vengono divisi in due categorie ben distinte: i pianeti di tipo Terrestre e quelli di tipo Gioviano, in sintesi i primi (Mercurio; Venere; Marte e, per l'appunto, la Terra) sono composti di roccia e metallo, hanno poche o nessuno satellite che gli orbita intorno e una bassa velocità di rotazione. I secondi,invece, (Giove; Saturno; Urano e Nettuno) sono dei giganti  gassosi. Come si intuisce facilmente il modello di questa seconda tipologia di pianeti è data dal grande e coloratissimo Giove, costituito da idrogeno ed elio, più altre sostanze quali l'ammoniaca, acqua e metano. Si pensa che possa avere un piccolissimo nucleo solido, ma ovviamente al momento, a causa delle altissime pressioni nessuna sonda o altra analisi lo ha mai potuto provare con certezza. Data la sua natura si è a lungo pensato che Giove possa essere stata in origine una stella che non è riuscita a formarsi. In quel caso il nostro sistema solare sarebbe diventato un sistema binario ma ben difficilmente ci sarebbe stata la possibilità per la formzione degli altri pianeti come la Terra. Ultimanente però questa teoria della "Stella non Nata" ha un poco perso forza in quanto per arrivare a quei livelli sarebbero servite massa e temperature maggiori.

C'è un aforisma di William Shakespeare che mi piace citare di tanto in tanto:

"Ci sono più cose in Cielo e in Terra, Orazio di quante ne sogni la tua filosofia". 

Ecco, il bardo inglese aveva molta più ragione di quanto credesse e la sua affermazione si adatta benissimo al Sistema Solare nella sua completezza, solo che -ovviamente- Shakespeare non poteva certo sapere o almeno immaginare quanto.

L'Olympus Mons su Marte.
 

Già, perché il nostro "Giardino di Casa"è molto più complesso e strutturato di quanto crediamo. Facciamo un esempio: tra i suoi vari primati Marte detiene anche quello della montagna più alta di tutto il sistema solare. l'Olympus Mons, un vulcano a caldera (non più attivo da circa due milioni di anni) alto almeno 27 km, almeno tre volte il Monte Everest, talmente alto che a lungo si è erraneamente supposto che fuoriuscisse perfino dall'atmosfera marziana. e largo quasi come l'intera Francia. ma l'unico altro corpo che si conosca al momento con un vulcanismo attivo è Io una luna di Giove, un unico immenso ammasso di zolfo e lava troppo vicino alla massa del suo pianeta  primario per poter essere un luogo tranquillo. Il Loki Patera, un grande lago di lava, tra gli altri, potrebbe esplodere da un momento all'altro.

Un' eruzione vulcanica su Io.
 

Facciamo un altro esempio. Tutti conosciamo gli Anelli di Saturno, eppure Saturno non è il solo corpo ad esserne dotato: lo stesso Giove ha un piccolo gruppo di anelli (almeno quattro tra cui almeno uno di una certa importanza) sia pure meno visibili e spettacolari. Di sistemi di anelli invece Urano ne ha ben due: tredici in un primo sistema più interno, più altri due posizionati molto più all'esterno.

Se insisto tanto su questi dettagli minori è proprio perché più cose scopriamo più ci rendiamo conto che ne rimangono ancora moltissime di più da scoprire e che siamo ancora dannatamente lontani dalla comprensione di tutto il quadro generale nella sua complessità. Ma in fondo è proprio è proprio questo il lato affascinante della ricerca, della caccia alle infinite diversità che compongono lo Spazio che ci circonda.

Perché, in fondo, facendo parte di un unico sistema ogni componente, ogni pianeta, ogni satellite finisce per essere legato all'altro

 In particolare la gravità di ogni corpo influenza il moto degli altri, attraendone e perturbandone il modo. Più grande è il corpo celeste in questione maggiore sarà l'attrazione gravitazionale che questi effettuerà nel moto degli altri ad esso vicino. Il pianeta Nettuno venne infatti scoperto solo nel 1846 perchè si era osservato che ci "dovesse essere" un qualcosa che disturbasse l'orbita di Urano

Quando poi si analizzò anche il moto del nuovo arrivato alla maggior parte degli astronomi e degli studiosi del tempo sembrò che anche lì si ripetesse lo stesso schema di alterazioni e di disturbi nella sua orbita. se ne dedusse quindi che ancora nascosto si dovesse trovare un altro pianeta sufficientemente grande, in grado di disturbare i movimenti di Nettuno.

Plutone come osservato dalla sonda "New Horizons".

Nel 1930 quando il giovanissimo astronomo statunitense Clyde Tombaugh scoprì il pianeta Plutone esattamente dove i calcoli ne avevano previsto la presenza, la questione sembrò essere stata definitivamente chiusa.

Per tutti era stato scoperto il nono ed ultimo pianeta del sistema solare. Un pianeta roccioso e di tipo terrestre, in apparenza. Sorgeva però un problema, più si andava avanti, più si procedeva negli studi e con le esplorazioni e grazie al crescente progresso scientifico, ci si rendeva conto che Plutone era un corpo talmente piccolo, con una massa troppo insufficente por poter influire sugli altri pianeti, su Nettuno in particolare. Nemmeno la scoperta di Caronte la prima e più grande delle cinque lune attualmente conosciute di Plutone avvenuta nel 1980 poteva rappresentare la soluzione al problema.

Clyde William Tombaugh (1906-1997)
  

Particolare interessante: più che di un primario e di un satellite, quando si parla di Plutone e di Caronte si può praticamente parlare di un sistema binario con entrambi i corpi da considerare come ugualmente importanti.

La risposta degli scienziati fu più o meno univoca: oltre la posizione di Plutone ci doveva essere un'ulterioree ancora sconosciuto  pianeta molto più grande, magari di tipo Gioviano, Il cosidetto Decimo Pianeta del sistema solare, un elemento che poi sarebbe diventato una costante di tanti anime (o -come venivano ancora chiamati all'epoca- cartoni animati giapponesi) prodotti negli anni '70s  e sbarcati anche da noi.

Cominciava così una nuova ricerca.

Quel fantomatico ed enorme Decimo Pianeta non è mai stato trovato, almeno finora, in compenso ne sono stati trovati moltissimi molto più piccoli, i cosidetti "Pianeti Nani", tutti  nella cosidetta Fascia di Kuiper ed oltre l'orbita di Plutone.

A quanto pare il nostro Sistema Solare è più ampio di quello che si pensava.

Ed ha confini spostati molto più in là.

Nel frattempo però capitava qualcosa anche a Plutone.

Nel 2006 dopo una lunga e contestata discussione sarebbe stato "degradato" perdendo il rango di nono pianeta  e riclassificato -anche lui- come "pianeta nano."

Una discussione che continua ancora oggi.

Ma di questo e di tutti quanti gli altri "strani nuovi e piccoli mondi" finora scoperti parleremo nella prossima puntata....

(Continua....)




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