
Donne.
L'altra metà del cielo.
Anche nel Cinema.
Come ripetuto più volte c'è stato un periodo in cui la nostra industria cinematografica era molto fiorente, al punto che a Roma giungevano attori ed attrici da tutto il mondo pronti a tutto pur di lavorare da noi.
Il nostro era un Cinema a metà strada tra l'alta professionalità e l'estrema artigianalità (nel senso buono del termine) nel quale si poteva davvero trovare di tutto, nel bene e nel male.
La vera forza della nostra cinematografia non stava però solo nell'industria autoriale, ma era data dall'alta pluralità di generi, di produzioni minori dalle più dignitose a quelle più scassate e cialtronesche.
I generi erano molteplici, in questa sede ovviamente ci limiteremo alle pellicole del terrore, a quelle fantascientifiche e a quelle del cosiddetto giallo all'italiana (che spesso confluiva nell'horror,o si confondeva con esso)
Ecco quindi una piccola e parziale carrellata di artiste straniere transitate in Italia, alcune erano attrici vere,altre modelle che attrici lo sarebbero diventate poi, qualcuna sarebbe rimasta a lungo nel nostro paese, qualcun altra sarebbe durata giusto per la durata di un batter di ciglia tutte loro però hanno contribuito alla fama del nostro Cinema Bis
- RIKA DIALINA (1931)
Ai più il nome di questa bellezza ellenica non dirà niente e in effetti
la greca Rika Dialina ha attraversato il nostro cinema con la fuggevolezza di una meteora anche se va detto che in patria invece ha avuto una lunga carriera come diva cinematografica e televisiva poi.
Originaria di Creta, Irene Diallinas (questo il suo vero nome) nel 1954 era diventata Miss Grecia e aveva concorso al titolo di Miss Universo.
La partecipazione era stata per la verità molto travagliata, non avendo un passaporto valido la ragazza era prima stata sostituita da un'altra miss minore, poi dopo aver ottenuto tutti i documenti del caso era rientrata in gioco scatenando però le veementi polemiche della sostituta che a quel punto non ci stava più a venire scalzata.
Per la cronaca il risultato finale fu che la Dialina quell'anno si classificò al quinto posto, imparò l'inglese e gli venne anche la voglia di recitare.
Dopo alcune esperienze in Grecia, si trasferì in Italia nel 1963 considerando Roma come un buon compromesso tra la voglia di rimanere vicina a casa propria ed il desiderio di provare la carta del successo internazionale.
Da noi rimase giusto un paio di anni, prendendo parte anche a pellicole importanti come I Mostri (1963) a fianco di Vittorio Gassman e al felliniano Giulietta degli Spiriti(1965)
La ricordiamo però in questo post per via della sua partecipazione a I Tre Volti della Paura il capolavoro di Mario Bava del 1963
Rika Dialina compare infatti nell'episodio I Wurdalak nel ruolo di Maria la donna che preferisce uccidere il marito (il bravissimo Glauco Onorato) e farsi vampirizzare piuttosto che piantare un paletto nel cuore del figlioletto ormai contagiato dal male.
I figli so piezz e core, avranno pensato i produttori e quindi niente di meglio di un'attrice dai tratti e dalla carnalità mediterranea per interpretare il ruolo.
I Tre Volti della Pauraebbe un enorme successo internazionale, in Inghilterra venne tradotto col titolo di Black Sabbath, il film impressionò moltissimo un, all'epoca, giovanissimo macellaio di Birmingham che da tempo cercava un nome da dare alla metal band che stava formando.
Quel giovane macellaio rispondeva al nome di Ozzy Osbourne.
Ma questa è un'altra storia.
Dopo una manciata di altre pellicole la Dialina è tornata in Grecia.
- JANET AGREN (1949)
Lei invece ci è rimasta a lungo nel nostro paese.
La bionda svedese era arrivata da noi per lavorare come modella attorno al 1968, registi e produttori però l'avevano subito notata e le avevano proposto dei ruoli cinematografici.
Bisogna dire che la Agren era una di quelle bellezze che era difficile non notare, non solo per le sue caratteristiche fisiche ma anche per via del suo portamento aggraziato e che, col tempo, aveva dimostrato di essere una buona attrice.
L'attrice scandinava arrivò tardi all'horror, quasi verso la fine della sua carriera artistica.
Come tutte le sue colleghe di quegli anni Janet Agren venne impiegata prevalentemente in pellicole della commedia sexy all'italiana. Questo vuol dire che interpretò la sua brava dose di maestrine, amanti di onorevoli, mogli traditrici e cameriere scollacciate. Insomma tutto quel tipo di parti che servivano come scusa per mostrare nudi femminili agli spettatori. La Agren ebbe comunque anche parti importanti con registi importanti (come Luciano Salce) e partner di livello.
Della sua fase iniziale ci sono due lavori che comunque la cominciano ad avvicinare al perturbante, la prima è data da un film dalle atmosfere grottesche,decisamente luciferine e molto vicine al gotico, quale La Più Bella Serata della mia Vita (1972) diretto da Ettore Scola, libero adattamento di un'opera di Durenmatt, film in cui la Agren interpreta una sensuale morte a cui è destinato un cinico e gretto colpevole interpretato da un Alberto Sordi in stato di grazia.
La seconda eccezione è data dallo sceneggiato televisivo L'Amaro Caso della Baronessa di Carini (ne ho parlato QUI e QUI)
Col passare degli anni, verso la fine dei seventies-come già detto- l'attrice diventa una icona dei film di fantascienza ( Bermude: la Fossa Maledetta del'78 e Bakterion dell'82 entrambi girati da Tonino Ricci o Vendetta dal Futuro girato nel 1986 da Sergio Martino *) e del terrore ( con pellicole quali Mangiati Vivi ! di Lenzi e Paura nella Città dei Morti Viventi di Fulci, due pellicole risalenti al 1980)
Ma sono le ultime cartucce sparate da una cinematografia moribonda, gli ultimi fuochi di un'industria in via d'estinzione.
Dopo varie esperienze fallimentari ed un ultimo film risalente al 1991 Janet Agren ha fatto letteralmente perdere le sue tracce.
Le ultime notizie, quelle più recenti perlomeno, la danno come proprietaria di alcuni negozi di abbigliamento dislocati a cavallo tra gli Stati Uniti e la natia Svezia
- CATRIONA MACCOL (1954)
Chiamata spesso anche Katherine MacCall o Katriona MacCall,
questa bionda ragazza londinese ha cominciato la sua carriera in Francia dove, tra le altre cose, si comincia a guadagnare un poco di fama nel (dimenticabilissimo) film Lady Oscar adattamento live action di un certo manga che forse conoscete (LOL).
L'anno è il 1979 e Catriona interpreta una tal Oscar Francois de Jarjayes, il film mediocre come pochi non riesce a catturare completamente l'atmosfera del fumetto di Riyoko Ikeda e non si rivela poi quel successo che il regista Jacques Demy e i produttori, per metà giapponesi, si aspettano.
Però è abbastanza per rivelare il talento della giovane attrice.
Che forse anche per far dimenticare l'associazione tra il suo nome e quel film accetta l'offerta per partecipare ad una pellicola molto diversa, una pellicola horror.
Un horror italiano.
Il film è quel Paura nella Città dei Morti Viventi, già ricordato prima.
Il regista è il grande Lucio Fulci, un cineasta geniale ma conosciuto anche per il suo caratteraccio, specialmente nei confronti di quelle attrici e di quegli attori con cui non entra in sintonia.

La donna si trova bene a lavorare in Italia, interagisce bene anche con i suoi colleghi, in particolare con l'attore David Warbeck.
E la cosa si nota dal risultato finale della trilogia.
Dopo Paura arrivano ...E Tu Vivrai nel Terrore! L'Aldilà (1981) e Quella Villa accanto al Cimitero (1981) diventando una vera e propria star del genere horror.
La MacCall non pensa che questi film abbiano un grande riscontro, ma è la prima è sorprendersi favorevolmente della grande fama che le pellicole ottengono nel mondo.
Immediatamente dopo la MacColl torna ad interpretare film internazionali e serie televisive sia inglesi che francesi.
Pur avendo ufficialmente diradato le sue apparizioni nel 2004,di tanto in tanto -in memoria del suo passato nell'horror- viene richiamata ad impreziosire col suo nome e la sua interpretazione film di genere.
Così è avvenuto nello stesso 2004 con il francese Saint Ange del regista Pascal Laugier e nel 2011 col corale The Theatre Bizzarre **
Le ultime notizie sulla MacCall la danno in proprietaria di un albergo nella provincia francese.
Nella prossima puntata: i naturalizzati, con i fratelli Rassimov e Andrea Bosic.
NOTE:
* Fu il film in cui morì l'attore Claudio Cassinelli mentre girava la famigerata scena dell'elicottero (ne ho parlatoQUI)
** Assieme ad altre icone dell'horror internazionale come Udo Kier e Tom Savini.