Attenzione: alcuni tra i contenuti di questo post potrebbero offendere la sensibilità delle persone.
"Le streghe non sono mai esistite, tranne che nella mente delle persone. Tutto quello che c’era nei tempi antichi erano alcune donne e alcuni uomini che hanno creduto nelle cure a base di erbe e nel folklore e nella voglia di volare. Streghe? Siamo tutti streghe in un modo o nell’altro. Siamo tutti streghe sotto la pelle."
Ian Rankin.
"Che il diavolo sia in mio potere ed io in suo dominio e sbatto il bastone a terra e tre volte invoco il diavolo in questo modo: “o diavolo vieni da me, o diavolo vieni da me, o diavolo vieni da me..."
Dagli atti del processo ad Orsolina la Rossa.
Per alcuni secoli il territorio europeo fu lo scenario di una vera e propria persecuzione di massa, vittime di questo accanimento furono principalmente donne ,e talvolta anche uomini, che vivevano ai margini delle loro comunità, individui spesso ostracizzati la cui unica colpa fu quella di essere vittime di invidie, e maldicenze. In molti casi si trattava di guaritrici, prostitute o povere mendicanti, in altri casi ebbero semplicemente la sventura di essere figure scomode, persone che rifiutavano i dogmi ufficiali e che qualcuno voleva levare di mezzo.
I maggiori danni li fece però l'ignoranza ed il fanatismo di chi entrò in contatto con loro.
A questa persecuzione abbiamo dato un nome.
La Caccia alle Streghe.
Molti furono i processi tenuti a cavallo tra i secoli XVI e XVII.
Anche sul territorio italiano.
Questa è la cronaca di uno di quei processi.
- CHIOMA DI FUOCO.
Garfagnana. 1539 D.C.
Decenni di guerre e di trattati hanno frammentato il dominio della zona finendo per separare tra loro luoghi una volta molto uniti.
I lucchesi un tempo potentissimi ormai mantengono il loro controllo solo su pochi e piccolissimi comuni, a Barga ormai comanda il fiorentino Granducato di Toscana ma per il resto ormai i veri padroni sono gli Este,signori di Modena e Ferrara.
Ed è proprio in questo lembo di territorio, nel comune si Sassorosso o Sasso Rosso, secondo la dizione dell'epoca, che avviene il tutto.
Da tempo in paese circolano strane voci.
Tutte rivolte contro una coppia di donne che, da tempo vivono sole.
La prima è una vedova dai fluenti capelli rossi, il suo nome è Orsolina o Ursolina, la seconda è la sua giovane figlia.
Orsolina ha il torto di non avere più nessuno che la possa difendere.
Non l'aiuta il fatto di conoscere le erbe, di preparare unguenti, di saper curare la gente bambini compresi.
Probabilmente per sopravvivere compie anche piccoli furti di bestiame. Magari lei o la figlia rifiutano qualche approccio non gradito.
Quei capelli color del fuoco poi....si sa cosa rappresenta il colore rosso.
Ad ogni modo la donna si fa dei nemici in paese, qualcuno mette in giro la voce che Orsolina succhi il sangue ai neonati, altri vociferano che sia un adepta del demonio,non passa molto tempo che una denuncia in forma anonima arriva al Tribunale del SantoUffizio di Modena.
La piccola, umana e personalissima vicenda di Orsolina la Rossa s'intreccia a questo punto con la più grande vicenda mondiale, questi sono gli anni della Grande Riforma Protestante di Lutero, ovunque nascono nuove confessioni religiose che si distaccano dai dettami della fede cattolica. gruppi di eretici si stanno formando perfino dentro la città di Modena.
Logico quindi che il Santo Uffizio si dimostri particolarmente attento a tutte le accuse e che spesso faccia di tutta l'erba un fascio.
Nel corso del 1539 Ursolina la Rossa e la propria figlia vengono arrestate e tradotte al Tribunale dell'Inquisizione di Modena, con l'accusa di essere eretiche, apostate e affiliate al demonio.
Appena giunta la donna effettua le prime ammissioni.
L'Inquisizione gode di una fama decisamente sinistra, gli interrogatori e le torture vengono compiute o comunque comandate da religiosi che alla fine, nella maggior parte dei casi -se non nella quasi totalità-consistono in un verdetto di colpevolezza, ma le condanne quelle definitive vengono emesse da magistrati civili sulla base delle sentenze religiose. La stessa eresia viene considerata un reato civile. Inoltre il tutto, il modo di riconoscere e di processare le presunte streghe si basa su un testo controverso, il Malleus Maleficarum, un tomo redatto in lingua latina nel 1487 dai domenicani tedeschi Heinrich Kramer e Jacob Sprenger e mai accettato ufficialmente dalla Chiesa Cattolica.
Ma neppure mai rifiutato o messo all'indice.
Che Orsolina la Rossa di Sasso Rosso confessi qualcosa per paura dei supplizi o per altri motivi non è dato sapere, comunque la donna ammette di partecipare ai Sabba, che descrive con dovizia di particolari. Quello che esce fuori e che è tutt'ora negli atti del processo,sopravvissuti fino a noi è praticamente la summa di tutte le credenze popolari e le dicerie del periodo.
In pratica è come se la donna raccontasse ai suoi aguzzini quello che loro vogliono sentirsi raccontare.
Eppure agli inquisitori questo ancora non basta, pensano -e lo scrivono anche- che la donna si ostini a non dire tutto quello che sa, per ordinano prima che Ursolina venga portata al Castello di Montecuccolo e ivi sottoposta prima al supplizio della corda e poi torturata con i carboni ardenti.
Da quel momento praticamente non c'è più storia.
Orsolina detta la Rossa parla, le sue parole diventano un fiume in piena, praticamente non si ferma più.
Confessa i suoi crimini.
Confessa quelli della figlia.
Ammette di aver succhiato e poi sputato via il sangue di alcuni neonati, anche se in una fase iniziale sostiene di averlo fatto per motivi medici.
Ma siamo ancora nel 1500, e la pratica medica è praticamente ancora ferma alle terapie medioevali.
Poi si pronuncia ancora sui Sabba, spiega di come evochi il maligno, di come volino assieme, dei rapporti carnali che avrebbe avuto con lui.
Si spinge perfino a fornire un nome alla forma umana del suo amante demoniaco.
E perfino di quello della figlia.
Tutto questo sempre e solo dopo essere stata torturata.
A questo punto gli inquisitori hanno ottenuto tutto quello che vogliono, Ursolina detta la Rossaè convinta di essere vicina alla morte, probabilmente dopo aver subito tutte le sevizie finora narrate sotto sotto lo desidera anche.
Perfino il rogo può essere preferibile alle torture.
Sennonché, uno dei suoi giudici, forse spinto da pietà, forse per mero calcolo le propone un accordo.
Vita salva per lei e per sua figlia in cambio dell'abiura e del pubblico pentimento.
E così avviene.
La donna viene condotta al duomo di Modena dove prima abiura la sua precedente condotta, si dichiara pentita, chiede il perdono divino e della Chiesa e poi si espone legata ed inginocchiata al pubblico dileggio.
Il giorno dopo Orsolina è costretta a replicare in un altro luogo di culto.
Ma ancora non è finita così.
Nelle domeniche successive la scena triste e grottesca allo stesso tempo viene ripetuta presso altre chiese cittadine.
Soddisfatti così gli inquisitori, la donna viene rimandata a Sasso Rosso, i suoi concittadini non si dimostrano eccessivamente contenti di vederla tornare e dopo tutto le pene della vedova ancora non si sono concluse.
Orsolina infatti viene condannata a non poter più uscire dalle mura di casa sua. L'unica eccezione permessa è la domenica per andare in chiesa.
Orsolina la Rossa di Sasso Rosso è ormai una prigioniera vivente, sofferente nel corpo e umiliata nell'anima.
Perlomeno però torna viva a casa propria.
Non possiamo dire lo stesso per molte altre delle persone passate per le maglie dell'inquisizione.
FINE.
NOTE:
Il presente post fa parte del ciclo che ho dedicato alla Stregoneria in Italia (QUI trovate l'intero dossier). Finalmente dopo un lungo stop riprendo anche questo argomento.
FONTI:
Tanto per cominciare esiste uno splendido documentario realizzato, credo nel 2014, dalla RAI intitolato "Eccellentissima Strega" che merita di essere visto, lì per la prima volta ho sentito parlare del processo ad Orsolina la Rossa, assieme ad altre due storie di processi per stregoneria tenutisi nella città modenese. Rai Storia di tanto in tanto lo replica,quindi se vi capita e se siete appassionati dell'argomento non perdetene la visione.
Poi ci sono questi link (ne approfitto per ringraziare gli autori per le preziose info):
ERETICOPEDIA
GAZZETTA DI MODENA.
LA NOSTRA STORIA.
STORICO.ORG. (QUI)
WRITER BLOG & BOOKS
Se qualcuno tra voi conosce altri siti e\o pubblicazioni in merito me lo segnali pure, sarò ben felice di aggiungerli all'elenco e semmai ad integrare questo articolo.
"Le streghe non sono mai esistite, tranne che nella mente delle persone. Tutto quello che c’era nei tempi antichi erano alcune donne e alcuni uomini che hanno creduto nelle cure a base di erbe e nel folklore e nella voglia di volare. Streghe? Siamo tutti streghe in un modo o nell’altro. Siamo tutti streghe sotto la pelle."
Ian Rankin.
"Che il diavolo sia in mio potere ed io in suo dominio e sbatto il bastone a terra e tre volte invoco il diavolo in questo modo: “o diavolo vieni da me, o diavolo vieni da me, o diavolo vieni da me..."
Dagli atti del processo ad Orsolina la Rossa.
Per alcuni secoli il territorio europeo fu lo scenario di una vera e propria persecuzione di massa, vittime di questo accanimento furono principalmente donne ,e talvolta anche uomini, che vivevano ai margini delle loro comunità, individui spesso ostracizzati la cui unica colpa fu quella di essere vittime di invidie, e maldicenze. In molti casi si trattava di guaritrici, prostitute o povere mendicanti, in altri casi ebbero semplicemente la sventura di essere figure scomode, persone che rifiutavano i dogmi ufficiali e che qualcuno voleva levare di mezzo.
I maggiori danni li fece però l'ignoranza ed il fanatismo di chi entrò in contatto con loro.
A questa persecuzione abbiamo dato un nome.
La Caccia alle Streghe.
Molti furono i processi tenuti a cavallo tra i secoli XVI e XVII.
Anche sul territorio italiano.
Questa è la cronaca di uno di quei processi.
- CHIOMA DI FUOCO.
Garfagnana. 1539 D.C.
Decenni di guerre e di trattati hanno frammentato il dominio della zona finendo per separare tra loro luoghi una volta molto uniti.
I lucchesi un tempo potentissimi ormai mantengono il loro controllo solo su pochi e piccolissimi comuni, a Barga ormai comanda il fiorentino Granducato di Toscana ma per il resto ormai i veri padroni sono gli Este,signori di Modena e Ferrara.
Ed è proprio in questo lembo di territorio, nel comune si Sassorosso o Sasso Rosso, secondo la dizione dell'epoca, che avviene il tutto.
Da tempo in paese circolano strane voci.
Tutte rivolte contro una coppia di donne che, da tempo vivono sole.
La prima è una vedova dai fluenti capelli rossi, il suo nome è Orsolina o Ursolina, la seconda è la sua giovane figlia.
Orsolina ha il torto di non avere più nessuno che la possa difendere.
Non l'aiuta il fatto di conoscere le erbe, di preparare unguenti, di saper curare la gente bambini compresi.
Probabilmente per sopravvivere compie anche piccoli furti di bestiame. Magari lei o la figlia rifiutano qualche approccio non gradito.
Quei capelli color del fuoco poi....si sa cosa rappresenta il colore rosso.
Ad ogni modo la donna si fa dei nemici in paese, qualcuno mette in giro la voce che Orsolina succhi il sangue ai neonati, altri vociferano che sia un adepta del demonio,non passa molto tempo che una denuncia in forma anonima arriva al Tribunale del SantoUffizio di Modena.
La piccola, umana e personalissima vicenda di Orsolina la Rossa s'intreccia a questo punto con la più grande vicenda mondiale, questi sono gli anni della Grande Riforma Protestante di Lutero, ovunque nascono nuove confessioni religiose che si distaccano dai dettami della fede cattolica. gruppi di eretici si stanno formando perfino dentro la città di Modena.
Logico quindi che il Santo Uffizio si dimostri particolarmente attento a tutte le accuse e che spesso faccia di tutta l'erba un fascio.
Nel corso del 1539 Ursolina la Rossa e la propria figlia vengono arrestate e tradotte al Tribunale dell'Inquisizione di Modena, con l'accusa di essere eretiche, apostate e affiliate al demonio.
Appena giunta la donna effettua le prime ammissioni.
L'Istituto Scolastico delle Belle Arti di Modena All'epoca sede locale del Tribunale dell'Inquisizione |
Ma neppure mai rifiutato o messo all'indice.
Che Orsolina la Rossa di Sasso Rosso confessi qualcosa per paura dei supplizi o per altri motivi non è dato sapere, comunque la donna ammette di partecipare ai Sabba, che descrive con dovizia di particolari. Quello che esce fuori e che è tutt'ora negli atti del processo,sopravvissuti fino a noi è praticamente la summa di tutte le credenze popolari e le dicerie del periodo.
In pratica è come se la donna raccontasse ai suoi aguzzini quello che loro vogliono sentirsi raccontare.

Da quel momento praticamente non c'è più storia.
Orsolina detta la Rossa parla, le sue parole diventano un fiume in piena, praticamente non si ferma più.
Confessa i suoi crimini.
Confessa quelli della figlia.
Ammette di aver succhiato e poi sputato via il sangue di alcuni neonati, anche se in una fase iniziale sostiene di averlo fatto per motivi medici.
Ma siamo ancora nel 1500, e la pratica medica è praticamente ancora ferma alle terapie medioevali.
Poi si pronuncia ancora sui Sabba, spiega di come evochi il maligno, di come volino assieme, dei rapporti carnali che avrebbe avuto con lui.
Si spinge perfino a fornire un nome alla forma umana del suo amante demoniaco.
E perfino di quello della figlia.
Tutto questo sempre e solo dopo essere stata torturata.
A questo punto gli inquisitori hanno ottenuto tutto quello che vogliono, Ursolina detta la Rossaè convinta di essere vicina alla morte, probabilmente dopo aver subito tutte le sevizie finora narrate sotto sotto lo desidera anche.
Perfino il rogo può essere preferibile alle torture.
Sennonché, uno dei suoi giudici, forse spinto da pietà, forse per mero calcolo le propone un accordo.
Vita salva per lei e per sua figlia in cambio dell'abiura e del pubblico pentimento.
E così avviene.
La donna viene condotta al duomo di Modena dove prima abiura la sua precedente condotta, si dichiara pentita, chiede il perdono divino e della Chiesa e poi si espone legata ed inginocchiata al pubblico dileggio.
Il giorno dopo Orsolina è costretta a replicare in un altro luogo di culto.
Ma ancora non è finita così.
Nelle domeniche successive la scena triste e grottesca allo stesso tempo viene ripetuta presso altre chiese cittadine.
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Il Castello di Montecuccolo. |
Soddisfatti così gli inquisitori, la donna viene rimandata a Sasso Rosso, i suoi concittadini non si dimostrano eccessivamente contenti di vederla tornare e dopo tutto le pene della vedova ancora non si sono concluse.
Orsolina infatti viene condannata a non poter più uscire dalle mura di casa sua. L'unica eccezione permessa è la domenica per andare in chiesa.
Orsolina la Rossa di Sasso Rosso è ormai una prigioniera vivente, sofferente nel corpo e umiliata nell'anima.
Perlomeno però torna viva a casa propria.
Non possiamo dire lo stesso per molte altre delle persone passate per le maglie dell'inquisizione.
FINE.
NOTE:
Il presente post fa parte del ciclo che ho dedicato alla Stregoneria in Italia (QUI trovate l'intero dossier). Finalmente dopo un lungo stop riprendo anche questo argomento.
FONTI:
Tanto per cominciare esiste uno splendido documentario realizzato, credo nel 2014, dalla RAI intitolato "Eccellentissima Strega" che merita di essere visto, lì per la prima volta ho sentito parlare del processo ad Orsolina la Rossa, assieme ad altre due storie di processi per stregoneria tenutisi nella città modenese. Rai Storia di tanto in tanto lo replica,quindi se vi capita e se siete appassionati dell'argomento non perdetene la visione.
Poi ci sono questi link (ne approfitto per ringraziare gli autori per le preziose info):
ERETICOPEDIA
GAZZETTA DI MODENA.
LA NOSTRA STORIA.
STORICO.ORG. (QUI)
WRITER BLOG & BOOKS
Se qualcuno tra voi conosce altri siti e\o pubblicazioni in merito me lo segnali pure, sarò ben felice di aggiungerli all'elenco e semmai ad integrare questo articolo.