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SETTE PASSI VERSO SATANA (1929) : IL FILM PARZIALMENTE PERDUTO

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Alcune settimane fa avevo raccontato la vicenda umana e mortale di Thelma Todd, un' attrice molto attiva negli anni '20 s e '30 s , oggi torno a parlarne, perché tra i film da lei interpretati  ce n'è almeno uno che può interessare i lettori di Nocturnia.
Per più di un motivo.
Tanto per cominciare si tratta di un film - della durata di sessanta minuti in tutto - squisitamente horror, l'adattamento cinematografico dell'omonimo romanzo scritto nel 1927, dal giornalista e scrittore Abraham Merritt, uno dei maggiori autori dell'epoca.
Figura interessante quella di Merritt, di cui prima o poi parleremo:  i suoi romanzi ricchi di spunti fantasy e del terrore, traboccanti di riferimenti a civiltà perdute, Merritt si differenziava da molti dei suoi colleghi dell'era dei pulp magazines per la sua prosa ricercata e per l'attenzione maniacale nei confronti di tutti gli aspetti della trama, perfino di quelli più marginali.
Però Abraham Merritt non era per nulla uno scrittore prolifico, per lui la scrittura era solo una forma di svago, un hobby divertente che gli permetteva di rilassarsi dalla sua vera attività, quella di direttore di The American Weekly, una delle maggiori testate giornalistiche dell'epoca.
Un'attività stressante ma ben pagata, al punto che Abraham Grace Merritt fu uno dei giornalisti più pagati e ricchi della sua epoca.

Logico quindi che l'uscita di ogni nuovo romanzo redatto allo scrittore si trasformasse inevitabilmente in un piccolo fenomeno ed in un enorme successo economico.
E Seven Footprints to Satan non aveva fatto per niente eccezione.


Seven Footprints to Satan uscì in
origine a puntate su Argosy-All Story
uno dei magazines più importanti dell'
epoca. Ecco la cover di uno dei 5 numeri
che ospitarono il romanzo.
Logico quindi che Hollywood prima o poi si volesse impossessare dei diritti per il soggetto di alcuni suoi romanzi, giusto per provare. 

Un altro motivo d'interesse fu nella scelta del regista, a dirigere il film non venne certo chiamato uno qualunque ma un certo regista di origine europea, che anni prima si era fatto notare per i suoi film decisamente poco ortodossi.
Il regista in questione era il danese Benjamin Christensen e tra i film da lui girati in precedenza c'era stato anche un certo Häxan - La Stregoneria attraverso i Secoli che molti lettori di Nocturnia conoscono bene.
Christensen si appassionò talmente alla trama al punto che, sotto pseudonimo, volle scrivere personalmente il soggetto della pellicola che si stava apprestando a filmare.
E il soggetto che ne venne fuori risentì profondamente della filosofia e degli interessi dei cineasta.


La trama?
Decisamente ricca degli stereotipi e delle figure dell'epoca come Castelli e Mad Doctors.
Tutto comincia con Jim Kirkhan, un simpatico esponente della ricca borghesia statunitense.
Come unico desiderio Jim aspirerebbe a poter viaggiare per il mondo, verso luoghi esotici e civiltà sconosciute senza problemi e senza impedimenti di sorta.
Ed in questo Jim Kirkham si dimostra un vero e proprio alter ego, una fedele proiezione letteraria di Merritt, lui stesso grande viaggiatore e discreto esploratore.
Purtroppo per lui però Jim un impedimento ce l'ha e bello grosso.
L'impedimento sta tutto nei legami familiari del ragazzo.

Poco prima della partenza la sua fidanzata, la bella Eve Martin, gli chiede di aiutare il padre un ricco collezionista di gioielli poiché sospetta che tra le amicizie del genitore ci possa essere un ladro desideroso di sottrargli un prezioso rubino.
Le indagini di Jim e di Eva rivelano ben presto che un ladro effettivamente esiste e si tratta di un ospite del ricco Martin, però la curiosità dei due giovani risveglia le attenzioni di figure ben più pericolose di un semplice ladro.


Condotti a forza in una sinistra magione, la coppia si troverà ad essere vittima e testimone di molti eventi oscuri.
Gestiti dalla crudele figura del misterioso Signor Satana.

E da questo momento in poi la trama si fa sempre più folle e fuori dalle righe per un horror a tinte psicologiche.

Il ruolo di Eva venne affidato alla già ricordata Thelma Todd mentre per la parte di Jim Kirham fu scelto Creighton Hale, un attore di origini irlandesi, un interprete abbastanza popolare all'epoca; una delle tante Star dell'epoca del muto che però non riuscirono a superare i cambiamenti dovuti all'avvento del sonoro.
Dettaglio interessante: il personaggio di Jim venne costruito in maniera da assomigliare fisicamente al suo autore Abraham Merritt



Abraham Merritt
Seven Footprints to Satan uscì negli Stati Uniti nei primi mesi del 1929 e decisamente fece parlare di se.
Erano però tempi di transizione, il sonoro era arrivato da una manciata di anni ma non era ancora stato accettato del tutto, non tutte le sale erano attrezzate, non tutti gli spettatori lo avevano accettato.
E in tempi di transizione si realizzano film di transizione.
E Seven Footprints to Satan fu uno di questi, anzi forse fu uno degli ultimi prodotti di quest'era di transizione.

Come molte altre pellicole infatti del periodo la creatura di Christensen venne realizzata in due differenti versioni: una muta ed una sonora uscita quasi in contemporanea.
Il sistema era semplice: gli attori coinvolti non dovevano far altro che ripetere due volte la stessa scena, la prima volta in versione parlata, la seconda volta in versione muta.
A pensarci bene lo stesso sistema utilizzato per molti film americani ( come le commedie di LaurelHardy) prima che fosse inventato il doppiaggio con gli attori ( è storicamente provato ) costretti  a rigirare la stessa scena in una decina di lingue diverse, italiano compreso.
Semplice ma stancante.
Stancante ma semplice.
Questa politica del "doppio mercato" non durò poi a lungo, giusto un paio di anni.
Il Cinema sonoro rappresentava il futuro, lo avevano compreso ormai tutti quanti perfino i produttori più recalcitranti.
O gli spettatori più conservatori.

Ed ecco invece (a destra nella foto) Creighton Hale
in una scena del film Seven Footprints to Satan.
Cosa ne dite ? Non somiglia almeno un po a Merritt?
Ma finché le cose durarono il sistema permise a molti attori come lo stesso Creighton Hale di galleggiare ancora un poco, di poter godere ancora di qualche scampolo di lavoro.
Li fece illudere di avere ancora un posto ad Hollywood.
La pellicola venne poi esportata in diversi paesi, nel corso dei decenni giunse anche in Italia.
Ed è qui che arriva il terzo motivo di interesse.

Prima di andare avanti bisogna fare una precisazione, però.
Da noi la pellicola circolò nel corso del tempo con due titoli diversi, una prima volta con la traduzione letterale dell'intestazione con la dicitura Sette Passi verso Satana  in un secondo momento però il film è transitato per i circuiti cinematografici e dei cineforum anche come La Scala di Satana e questo più volte ha creato equivoci  e confusione tra gli appassionati; una confusione che parzialmente dura fino ad oggi con molti commentatori che pensano si tratti due film diversi ed altri recensori che ipotizzano che uno dei due titoli ( non importa quale) si riferisca alla versione sonora e l'altro identifichi solo la versione muta.
Cosa impossibile per un unico  e semplice dettaglio.

Thelma Todd in un altra scena del film.

E qui torniamo al terzo motivo di interesse.

In passato su Nocturnia ho parlato spesso di film perduti totalmente o parzialmente, così come ho parlato di film ritrovati ( QUI trovate la serie completa dei post in merito all'argomento) eppure proprio quando credevo di aver esaurito l'argomento mi sono trovato davanti ad una categoria spuria; un caso a metà.
Già, perché parlando di Seven Footprints to Satan, solo una delle due versioni è sopravvissuta fino ai nostri tempi.
Ed è quella muta.
Di cui sono sopravvissute solo alcune copie.
Di due in particolare se ne ha la certezza.
Una si trova in Danimarca conservata nel Danish Film Museum.
Mentre la seconda si trova proprio qui in italia negli archivi della Fondazione Cineteca italiana, che recentemente, ha anche provveduto a restaurarla.
Così, giusto per ricordare i meriti del nostro paese ( o perlomeno di alcuni suoi enti ed associazioni) nel campo della difesa e della conservazione dell'arte.

La versione sonora, i dialoghi, le musiche gli adattamenti ottenuti col sistema Vitaphone sono andati perduti molto tempo fa.
Persi come quel tempo.
Quel periodo di transizione in cui il Cinema sonoro non aveva ancora trionfato del tutto rispetto al passato delle pellicole Mute.
Rimane quindi la versione non parlata di Seven Footprints to Satan.

In essa Thelma Toddè splendida, ancora una volta ruba la scena a tutti gli altri suoi colleghi, splendida ed inconsapevole del destino che l'avrebbe aspettata solo pochi anni dopo.
A modo suo anche lei appartiene ad un epoca di transizione e come tale è giusto ricordarla.

LINK :
Fondazione Cineteca Italiana

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