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DEADPOOL (2016)

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A quanto pare lentamente sto riuscendo a tornare alla normalità, il mio PC opportunamente "convinto con le cattive" sta riprendendo a funzionare. Ne approfitto così per riprendere il mano il progetto di collaborazione tra blogger creato da me e da  Arne Saknussemm del blog "Cronache di un Sole Lontano"






Il progetto -ricorderete era stato battezzato Pax Fantascientifica e lo scopo era quello quello di promuovere collaborazioni tra persone che condividono l’amore per la fantascienza e amano parlarne sui propri blog, insomma di creare una sorta di "rete" tra blog e siti che si stimano. Con settembre Pax SF entra nella sua seconda fase, allargando anche il giro delle collaborazioni. Anche per questo, per dimostrare una sorta di nuova maturità il progetto di "scambi culturali"è stato ribattezzato Cosmolinea B-Log. 
Stavolta vi propongo quindi una collaborazione tra me e la brava Linda De Santi del blog "Verso l'Infinito a Tappe". Io oggi vi presenterò la mia recensione del film Deadpool uscito al cinema qualche mese fa e Linda vi parlerà di Deadpool inteso come personaggio dei fumetti proponendovi una bella scheda su questo bizzarro anti-eroe. La scheda la trovate QUI.
Fateci sapere cosa ne pensate di questa nuova collaborazione.
E- come sempre- buona lettura!



Wade Wilson è in cerca della sua vendetta.
Ed è lo stesso Wilson -sboccato e chiacchierone come pochi- a svelarne subito i motivi
L'uomo dopo aver lavorato a lungo nelle forze armate adesso -tra molti bassi e pochissimi alti- sopravviveva come può lavorando come mercenario e "riparatorti" a pagamento. L'incontro con Vanessa una ragazza che condivideva la medesima filosofia di vita dell'uomo aveva messo Wilson in condizione di poter vivere l'anno più felice della sua vita.
Fino al momento in cui la notizia di un cancro terminale non aveva sconvolto questo equilibrio.
Per non far soffrire Vanessa, il giovane Wilson aveva deciso di scomparire per sottoporsi alle cure di Francis "Ajax"Freeman, un medico inglese che promette l'esistenza di una miracolosa cura.
Purtroppo però non solo la cura non esiste ma quello che interessa realmente a Francis e alla sua collaboratrice Angel Dust è la creazione di una nuova generazione di mutanti grazie ad esperimenti sempre più dolorosi.
Nel caso di Wade la terapia funziona, l'uomo ottiene una sorta di potere rigenerante ma ad un prezzo troppo alto.
L'uomo si ritrova con l'intera superficie del corpo sfigurata e coperta di cicatrici al punto tale che Wilson ha paura di essere rifiutato da Vanessa mentre Francis ed il resto della sua organizzazione fanno perdere le loro traccie. Wilson che adesso indossa il costume di Deadpool consacra quanto rimane della sua esistenza per ritrovare Francis.
Ma a modo suo e senza smentire il suo peculiare senso dell'umorismo.
Ed il suo ancora più peculiare senso morale.

In molti hanno tentato di liquidare un film come Deadpool in poche parole prima che uscisse.
Ma quelli che ci hanno provato si sono arenati quasi subito immediatamente dopo averlo effettivamente visto.
Dopotutto quando è uscito nel febbraio di questo anno il film girato da Tim Miller si era ritrovato incastrato da una lunga sequenza di Cinecomics che l'avevano preceduto, mentre altri l'avrebbero quasi immediatamente succeduto.
E almeno un paio tra questi si sarebbero dimostrati dei buoni successi al botteghino




E questo dimostra senza ombra di dubbio quanto, nonostante lo sfruttamento intensivo, quello dei Cinecomics sia un filone che continua ad essere appetibile per produttori e filmakers in termini di ritorno economico, per attori in termini di di ritorno di fama e di successo per la carriera ed anche per gli appassionati e gli spettatori non fidelizzati, che salvo pochissime occasioni ( qualcuno ha detto Fantastic 4 di Josh Trank ?) si ritrovano a vedere un prodotto di alta qualità e ad assicurarsi qualche ora di piacevole visione.
Se poi il successo dei film si riversi effettivamente  anche sulle vendite dei fumetti da cui sono tratti, beh questa è tutta un'altra questione.

Però, per tornare a quanto scritto all'inizio di questo post, è anche vero che in questi ultimi anni il numero di pellicole di questo peculiare genere sia cresciuto esponenzialmente fino a sfiorare una sorta di intasamento, principalmente tra pellicole dedicate agli eroi D.C. e  film tratti dalle vicende degli eroi Marvel, e per quanto riguarda quest'ultime lo spezzettamento dei diritti di concessione cinematografica, tra le produzioni "quasi interne" realizzate da Kevin Feige e dai Marvel Studios ( coi vari ThorCaptain America; Iron Man; Avengers; Guardiani della Galassia ed Ant Man) e quelli assegnati  all'inizio degli anni 2000 a figure come Avi Arad e alla 20th Century Fox (come i già ricordati Fantastici Quattro e l'intera saga degli X-Men di cui fa parte lo stesso Deadpool) o alla Sony per quanto riguarda il solo Spider-Man e questo di fatto ha finito per creare la peculiare situazione di tre universi distinti (cinematograficamente parlando) spesso altamente in competizione tra loro ma relativi a personaggi e a serie che a livello editoriale appartengono ad una sola casa editrice.


Inoltre Deadpool -nonostante della sua realizzazione se fosse parlato almeno dal 2004, individuando anche già allora nella figura di Ryan Reynolds il suo attore interprete - con soli 54 milioni di dollari di budget si poteva configurare come un b-movie, una produzione minore. Senza dimenticare un altro piccolo particolare cioè che il personaggio di Wade Wilson \ Deadpool era certamente molto popolare tra i lettori di fumetti sin dalla sua creazione avvenuta nel 1991 per opera di Rob Liefeld e Fabian Nicieza (ma, vi ricordo che del personaggio a fumetti ve ne parla in maniera più compiuta e precisa la mia amica Linda De SantiQUI) era praticamente sconosciuto al mare magnum degli spettatori abituali delle Sale cinematografiche.
Come poteva quindi questo piccolo film riuscire a ritagliarsi il suo spazio? sarebbe stato in grado di farsi notare in mezzo a tanti blockbuster?
Le cronache di febbraio e di marzo i mesi nei quali il film è stato in programmazione, ci hanno fornito la risposta.
Una risposta più che positiva.
Nonostante i divieti per i minori di diciassette anni ( o forse proprio grazie ad essi ) la pellicola solo negli Stati Uniti ha incassato qualcosa come 363 Milioni d dollari risultando una delle più viste del 2016, nel resto del mondo e le cose sono andate anche meglio ed anche la critica in genere ha dimostrato di saper apprezzare il risultato finale


Il merito?
Sicuramente non grazie alla trama.
Il plot scritto da Rhett Reese e Paul Wernick in fondo non aggiunge niente di nuovo alle classiche storie del genere: Deapool è sia un racconto di Supereroi, che la vicenda di un anti-eroe che aspira ad una sorta di redenzione morale, ma è anche la cronaca di una vendetta, ed ovviamente non si fa mancare l'immancabile (scusate il gioco di parole) storia d'amore.
Probabilmente non è nemmeno completamente merito di chi ha diretto il film.
Intendiamoci Tim Miller, qui alla sua prima regia ma che già si era fatto le ossa lavorando per anni nel comparto degli effetti speciali con la sua compagnia dei Blur Studios, dimostra di avere una certa dose di stoffa, dirige bene le scene d'azione, gestisce in maniera discreta il poco budget a disposizione però oltre questo non va. Il suo stile di riprese si rivela ordinario, forse non anonimo ma decisamente impersonale, Miller svolge il suo compitino con equilibrio e diligenza ma senza punte di eccellenza.
Quello che cambia, ciò che rende il film piacevole e degno di essere visto è "il modo" con cui la storia viene raccontata



I dialoghi, le situazioni narrate, i linguaggi impiegati risultano sin dalla prima inquadratura estremamente sarcastici, irriverenti e sopra le righe, di politically correct in questa pellicola ne troverete ben poca; Deadpool anzi non si prende sul serio è un film volutamente fracassone, umorale ed a-morale che in molti momenti si spinge ad irridere l'intero genere dei Cinecomics.
Questa sua scanzonatezza di fondo fa sì che lo spettacolo possa essere apprezzato non solo dagli appassionati ma anche e sopratutto dal pubblico giovane e dalla gran massa degli spettatori che magari non andrebbero a vedere Avengers o non ne gradirebbero l'estrema pomposità. Si respira quasi un'aria da metacinema, con i personaggi che spesso infrangono la quarta parete rivolgendosi direttamente agli spettatori e proprio questo fa dimenticare una sceneggiatura fin troppo scontata e con scarsi se non quasi nulli colpi di scena.
L'ironia decontestualizza la violenza, comunque presente nel film.

Sotto questo aspetto il mattatore assoluto si dimostra proprio Ryan Reynolds nei panni e nel lattice del protagonista, il suo Wade Wilson dà il via ad un vero e proprio show con continue strizzatine d'occhio e battute ai fans. L'attore che ha dovuto aspettare dodici anni per rivestire il ruolo di Deadpool (e che mentre aspettava si è però tolto lo sfizio di interpretare Green Lantern, un altro personaggio dei fumetti, stavolta appartenente alla Distinta Concorrenza, ed anche in chiave più seria ) e che ha talmente creduto nel progetto da volerne diventare uno dei produttori risparmia nessuno ironizzando sul basso budget del film, sulla continuity dei film degli X-Men e perfino sulle scarse capacità attoriali di Ryan Reynolds, per l'appunto.


Un ottima scelta si rivela anche la presenza di Morena Baccarin nel ruolo di Vanessa, la compagna di Wilson, l'attrice brasiliana, procede sempre più a grandi balzi nel trasformarsi in una figura costante in produzioni legate al mondo dei fumetti vista anche la sua recente partecipazione alla serie Gotham (che recensirò a breve), in questo caso specifico la Baccarin crea una ennesima variante alla sua caratterizzazione di donne forti, non stereotipate e sessualmente emancipate, parti per cui l'attrice eccelle alla grande.

Da segnalare anche la partecipazione al film dell'ex lottatrice Gina Carano ( nelle vesti della villainAngel Dust), l'abituale cameo di Stan Lee, stavolta nei panni di un maestro cerimoniere di uno strip club e la presenza della coppia di mutanti Ciclope e Testata Mutante Negasonica, giusto  per far contenti i patiti della continuity e per garantire, sia pure al minimo sindacale, i collegamenti con le altre pellicole del ciclo degli X-Men.
Deadpool si rivela così come un'operazione commercialmente furbetta ma decisamente riuscita e divertente, il Cinema di genere ha sempre avuto bisogno di operazioni come queste, produzioni di  serie B ma onesta e dichiarata, per poter continuare a narrare sogni.
Il non prendersi sul serio inoltre sembra dimostrarsi come la carta vincente, almeno se si vuole affrontare un personaggio apparentemente "minore".


Ma che sia questa la strada giusta per conservare il successo di un genere ormai inflazionato come quello dei cinecomics?
Ne riparleremo.
Eccome se ne riparleremo.

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