Se si dovesse attribuire una forma riconoscibile alla storia del Cinema, questa potrebbe essere quella di una creatura a più teste. Ogni tanto salta fuori una nuova estremità, ogni tanto si scopre una nuova sconosciuta "terra incognita".
Questo vale principalmente per le cinematografie ritenute-a torto- minori, per quei territori quasi mitologici dei primi decenni di vita del medium Cinema.
Le vicende da narrare sono molte, diversissime e spesso si incrociano tra loro.
Nel 1922 nella Germania uscita a stento da quell'operazione di grande macelleria mobile che fu la Prima Guerra Mondiale, il regista Friedrich Wilhelm Murnau decide di realizzare il suo nuovo film praticamente plagiando il romanzo Dracula del romanziere irlandese Bram Stoker.
Il film che ne viene fuori s'intitola Nosferatu, eine Symphonie des Grauens ( Nosferatu, il Vampiro) e si dimostra un perfetto testimone dei fantasmi che in quel periodo si aggirano per l'Europa, non solo quelli simbolici ma anche quelli più materiali della fame e dell'odio e delle pulsioni che agitano la terra tedesca.
Ma non solo.
Nascono molte dicerie sul film Nosferatu, vengono create decine di leggende in merito.
Parte le abbiamo narrate QUI.
Eppure il Nosferatu di Murnau non fu la prima pellicola ad essersi ispirata alla figura del vampiro Dracula.
Ci fu qualcuno che arrivò prima.
E di cui poi dopo poco se ne sarebbero perse quasi tutte le tracce.
Questa storia comincia in Ungheria.
Anche il paese magiaro sta vivendo giorni difficili dopo la fine della Grande Guerra, per secoli l'Ungheria ha rappresentato l'altra faccia, la seconda metà del grande impero degli Asburgo, per secoli -nonostante i diversi e non pochi mugugni nazionalistici- l'Ungheria ha contribuito alla sopravvivenza di quel crogiolo di Stati e di popoli.
Però la sconfitta dell'Impero ha posto fine a quel modello di vita ed anche l'Ungheria ha conquistato la propria indipendenza.
I primi anni sono però pesanti e la sensazione che si stia navigando a vista permane negli ungheresi.
Nel 1919 si assiste ad un primo tentativo di formare un governo rivoluzionario di impronta comunista, vengono avviati molti piani per rifondare nazionalizzandole le industrie e le manifestazioni culturali del paese.
Compresa l' industria cinematografica.
Quel primo governo rivoluzionario non dura a lungo e dopo pochi mesi naufraga miseramente su sé stesso. Quello che gli succede è un regime politico nettamente opposto: Miklós Horthy, il nuovo "uomo forte" di Budapest si dimostra ben presto un reazionario della peggior specie.
Horthy è fieramente anti-comunista, anti-semita, odia chi non la pensa come lui e guarda con sospetto agli intellettuali di qualsiasi specie siano.
Compresi gli appartenenti di quel' industria cinematografica, che il governo precedente aveva tanto tentato di creare.
Nel frattempo però alcuni progetti erano già partiti.
Uno in particolare ci riguarda da vicino.
E' il 1920\21 quando il cineasta magiaro Károly Lajthay e lo sceneggiatore Mihály Kertész hanno l'idea per un film a tematiche orrorifiche.
Lajthay fino a questo momento è conosciuto in patria più come attore che come regista, decide quindi di compiere il grande passo. La pellicola s'intitolerà Drakula Halàla che in ungherese significa pressappoco La Morte di Dracula
Non è dato sapere con precisione quanto del romanzo di Bram Stoker sia confluito nella pellicola e quanto invece sia farina del sacco del folclore ungherese (e del resto dell' europa orientale) quello che è certo è che il nome utilizzato per il vampiro è quello della dizione magiara e quindi: Drakula con la K invece della C a cui siamo abituati noi latini.
Altra informazione sicura: questo film muto suddiviso in cinque atti (pare che durasse ben 65 minuti) viene realizzato da una troupe mista austriaco-ungherese.
Decisamente la Guerra ed i nuovi confini non avevano del tutto interrotto le collaborazioni artistiche ed i rapporti di lavoro tra i due popoli.
Poco si conosce anche della trama: il tutto ruota attorno alla figura di una donna, un orfana chiamata Mary Land (l'attrice Lene Myl) che in visita ad un manicomio (probabilmente per andare a trovare il padre ivi rinchiuso) fa la conoscenza con un bizzarro personaggio che le rivela di essere in realtà l'immortale Drakula (l'attore austriaco Erik Vanko che però utilizzava nei film che interpretava lo pseudonimo Paul Askonas)
Drakula comincia ben presto a perseguitare Mary, inizialmente solo all'interno dei sogni fatti dalla ragazza che nelle sue fasi di veglia viene creduta pazza dalla maggior parte dei medici (tranne uno che le crede e che la salverà). Alla fine il mostro verrà distrutto e l'eroina della storia si potrà formare una propria famiglia.
Mary rimarrà per il resto della sua vita col dubbio se si sia trattato davvero solo di incubi o se sia stata realmente vittima delle attenzioni di un vampiro.
La pellicola mostrerebbe anche tutto quello che poi diventerà l'armamentario classico dei film sui succhiasangue: dal castello di Dracula (anzi di Drakula) alla sinistra corte di creature che lo servono, senza dimenticare la paura dimostrata dal mostro verso i simboli religiosi come i crocifissi portati al collo.
Terminato nel 1921 Drakula Halàla venne proiettato attorno al febbraio \marzo di quello stesso anno a Vienna (molto prima quindi del Nosferatu di Murnau) e poi nel 1923 ne venne preparata una seconda versione per gli spettatori del teatro Tivoli di Budapest
Molte fonti danno come interprete del ruolo di Mary Land in questa versione di Budapest, un nome diverso, quello di una certa Margit Lux.
Un'altra attrice chiamata nel '23 per rigirare parte delle scene del film?
Un nuovo nome d'arte che adottò la stessa Lene Myl?
Ancora oggi non si sa con certezza.
Da allora del film non se ne seppe quasi più niente e probabilmente le poche copie disponibili andarono distrutte già negli anni della Seconda Guerra Mondiale.
I fatti della vita e della Storia distrussero quel poco che rimaneva della Cinematografia ungherese del tempo.
La Seconda Guerra Mondiale fece il resto.
Molti furono costretti a fuggire all'estero, lo stesso sceneggiatore Mihály Kertész si dovette ricostruire una vita negli Stati Uniti.
Kertész adottò un nuovo nome in America.
Quel nome era Michael Curtiz.
In America girò film come Casablanca.
Ma questa è un' altra Storia.
Citato raramente, quasi per niente ricordato perfino all'interno degli archivi cinematografici ungheresi
di Drakula Halàla sopravvivono pochissime immagini apparse su giornali dell'epoca, alcune locandine che pubblicizzarono le proiezioni di Vienna e Budapest, il manifesto e pochissimo altro.
Recentemente è stato ritrovato tra gli scaffali della Biblioteca Nazionale ungherese una sorta di adattamento (di novellizzazione) del film scritto nel 1924 dall'autore locale Lajos Pánczél e questo ha riacceso l'interesse per questa bizzarra pellicola.
Quasi certamente Drakula Halàlaè la più antica apparizione del personaggio di Dracula sul grande schermo.
Perché dico"quasi certamente"?
BONUS CARD: ALTRI FILM PRECEDENTI?
Perché in questi ultimi decenni è sorta un' ulteriore diatriba in merito.
Nel 1994 lo studioso J. Gordon Melton all'interno di un libro intitolato The Vampire Book: An Encyclopedia of the Undead ha ipotizzato l'esistenza di un ulteriore titolo ancora precedente a Drakula Halàla.
Si tratterebbe di un film russo girato nel 1920 ed intitolato semplicemente Drakula.
Anche in questo caso si tratterebbe di un film perduto. Melton però è l'unico che parla di questo probabile film, non esistono altre fonti attendibili in proposito.
Inoltre non vengono forniti nomi dei possibili interpreti, nemmeno quello del regista,non ci sono dettagli sulle trame e nemmeno locandine.
Niente di niente.
La polemica ha parso trovare una sorta di suo finale positivo quando pochissimi anni fa in Serbiaè stato annunciato il ritrovamento di un frammento di circa 3 minuti e 18 secondi del Drakula russo.
Secondo la maggioranza degli studiosi e degli esperti di Cinema si tratterebbe però di un falso, di un filmato realizzato anche in tempi molto recenti ed "antichizzato" ad arte.
Anche con una certa bravura.
La diatriba continua.
Ma quello che è certo è che al momento, pur risultando ancora perduto, per il Drakula Halàla rimangono maggiori certezze e numerose prove che sia stato davvero girato, che sia stato proiettato e che per un certo periodo sia realmente esistito.
La caccia è aperta.
CURIOSITA': TUTTO QUEL BUIO.
La ricerca di Drakula Halàlaè anche lo spunto su cui si basa Tutto quel Buio l'ultimo romanzo di Cristiana Astori (ne abbiamo parlato QUI e l'abbiamo intervistata QUI) con protagonista Susanna Marino, la cacciatrice di pellicole scomparse già protagonista di altri tre romanzi.
Una conseguenza non certo volontaria è che gli eventi conseguenti alla pubblicazione dei volumi della serie hanno poi, quasi sempre, portato all'effettivo ritrovamento nella realtà dei film citati.
Dopo la pubblicazione dell'ormai introvabile Tutto quel Buioè stata scoperta nella Cineteca di Madrid l'ultima copia esistente del film Un Dia en Lisbona interpretato dalla splendida e scomparsa Soledad Miranda.
Lo stesso è avvenuto col successivo Tutto quel Blu, dove si narrava di un film italiano di fantascienza intitolato L'Autuomo
che la vulgata voleva fosse molto simile al successivo kolossal americano Terminator.
Il film era stato proiettato solo una volta e poi ritirato dal mercato, grazie al successo e all'interesse generato da Tutto quel Blu il regista de L'Autuomo aveva poi deciso di far nuovamente proiettare la pellicola.
Chi lo sa se la cosa non possa ripetersi?
Magari, l'uscita di Tutto quel Buio potrebbe generare nuovo interesse nei confronti di Drakula Halàla e dare un ulteriore impulso alla ricerca di quel film.
Certo, le due cose non sono necessariamente collegate e consensuali vedremo però se tra qualche tempo non finiremo per tornare sull'argomento.
FONTI:
-STRABICOFILM (in italiano)
-SHADOWSINFILMS (in italiano)
-HITCHCOCK.HU (ottimo sito in lingua ungherese)
-BLACK HOLE REVIEWS (in lingua inglese)
Questo vale principalmente per le cinematografie ritenute-a torto- minori, per quei territori quasi mitologici dei primi decenni di vita del medium Cinema.
Le vicende da narrare sono molte, diversissime e spesso si incrociano tra loro.
Nel 1922 nella Germania uscita a stento da quell'operazione di grande macelleria mobile che fu la Prima Guerra Mondiale, il regista Friedrich Wilhelm Murnau decide di realizzare il suo nuovo film praticamente plagiando il romanzo Dracula del romanziere irlandese Bram Stoker.
Il film che ne viene fuori s'intitola Nosferatu, eine Symphonie des Grauens ( Nosferatu, il Vampiro) e si dimostra un perfetto testimone dei fantasmi che in quel periodo si aggirano per l'Europa, non solo quelli simbolici ma anche quelli più materiali della fame e dell'odio e delle pulsioni che agitano la terra tedesca.
Ma non solo.
Nascono molte dicerie sul film Nosferatu, vengono create decine di leggende in merito.
Parte le abbiamo narrate QUI.
Eppure il Nosferatu di Murnau non fu la prima pellicola ad essersi ispirata alla figura del vampiro Dracula.
Ci fu qualcuno che arrivò prima.
E di cui poi dopo poco se ne sarebbero perse quasi tutte le tracce.
Questa storia comincia in Ungheria.
Anche il paese magiaro sta vivendo giorni difficili dopo la fine della Grande Guerra, per secoli l'Ungheria ha rappresentato l'altra faccia, la seconda metà del grande impero degli Asburgo, per secoli -nonostante i diversi e non pochi mugugni nazionalistici- l'Ungheria ha contribuito alla sopravvivenza di quel crogiolo di Stati e di popoli.
Però la sconfitta dell'Impero ha posto fine a quel modello di vita ed anche l'Ungheria ha conquistato la propria indipendenza.
I primi anni sono però pesanti e la sensazione che si stia navigando a vista permane negli ungheresi.
Nel 1919 si assiste ad un primo tentativo di formare un governo rivoluzionario di impronta comunista, vengono avviati molti piani per rifondare nazionalizzandole le industrie e le manifestazioni culturali del paese.
Compresa l' industria cinematografica.
Quel primo governo rivoluzionario non dura a lungo e dopo pochi mesi naufraga miseramente su sé stesso. Quello che gli succede è un regime politico nettamente opposto: Miklós Horthy, il nuovo "uomo forte" di Budapest si dimostra ben presto un reazionario della peggior specie.
Horthy è fieramente anti-comunista, anti-semita, odia chi non la pensa come lui e guarda con sospetto agli intellettuali di qualsiasi specie siano.
Compresi gli appartenenti di quel' industria cinematografica, che il governo precedente aveva tanto tentato di creare.
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Uno dei pochissimi frammenti sopravvissuti di "Drakula Halàla" |
Uno in particolare ci riguarda da vicino.
E' il 1920\21 quando il cineasta magiaro Károly Lajthay e lo sceneggiatore Mihály Kertész hanno l'idea per un film a tematiche orrorifiche.
Lajthay fino a questo momento è conosciuto in patria più come attore che come regista, decide quindi di compiere il grande passo. La pellicola s'intitolerà Drakula Halàla che in ungherese significa pressappoco La Morte di Dracula
Non è dato sapere con precisione quanto del romanzo di Bram Stoker sia confluito nella pellicola e quanto invece sia farina del sacco del folclore ungherese (e del resto dell' europa orientale) quello che è certo è che il nome utilizzato per il vampiro è quello della dizione magiara e quindi: Drakula con la K invece della C a cui siamo abituati noi latini.
Altra informazione sicura: questo film muto suddiviso in cinque atti (pare che durasse ben 65 minuti) viene realizzato da una troupe mista austriaco-ungherese.
Decisamente la Guerra ed i nuovi confini non avevano del tutto interrotto le collaborazioni artistiche ed i rapporti di lavoro tra i due popoli.
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Un altra delle rare immagini superstiti di "Drakula Halàla" con Paul Askonas e Lene Myl |
Poco si conosce anche della trama: il tutto ruota attorno alla figura di una donna, un orfana chiamata Mary Land (l'attrice Lene Myl) che in visita ad un manicomio (probabilmente per andare a trovare il padre ivi rinchiuso) fa la conoscenza con un bizzarro personaggio che le rivela di essere in realtà l'immortale Drakula (l'attore austriaco Erik Vanko che però utilizzava nei film che interpretava lo pseudonimo Paul Askonas)
Drakula comincia ben presto a perseguitare Mary, inizialmente solo all'interno dei sogni fatti dalla ragazza che nelle sue fasi di veglia viene creduta pazza dalla maggior parte dei medici (tranne uno che le crede e che la salverà). Alla fine il mostro verrà distrutto e l'eroina della storia si potrà formare una propria famiglia.
Mary rimarrà per il resto della sua vita col dubbio se si sia trattato davvero solo di incubi o se sia stata realmente vittima delle attenzioni di un vampiro.
La pellicola mostrerebbe anche tutto quello che poi diventerà l'armamentario classico dei film sui succhiasangue: dal castello di Dracula (anzi di Drakula) alla sinistra corte di creature che lo servono, senza dimenticare la paura dimostrata dal mostro verso i simboli religiosi come i crocifissi portati al collo.
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Paul Askonas in Drakula Halàla Effettivamente un poco di paura la fa.... |
Terminato nel 1921 Drakula Halàla venne proiettato attorno al febbraio \marzo di quello stesso anno a Vienna (molto prima quindi del Nosferatu di Murnau) e poi nel 1923 ne venne preparata una seconda versione per gli spettatori del teatro Tivoli di Budapest
Molte fonti danno come interprete del ruolo di Mary Land in questa versione di Budapest, un nome diverso, quello di una certa Margit Lux.
Un'altra attrice chiamata nel '23 per rigirare parte delle scene del film?
Un nuovo nome d'arte che adottò la stessa Lene Myl?
Ancora oggi non si sa con certezza.
Da allora del film non se ne seppe quasi più niente e probabilmente le poche copie disponibili andarono distrutte già negli anni della Seconda Guerra Mondiale.
I fatti della vita e della Storia distrussero quel poco che rimaneva della Cinematografia ungherese del tempo.
La Seconda Guerra Mondiale fece il resto.
Molti furono costretti a fuggire all'estero, lo stesso sceneggiatore Mihály Kertész si dovette ricostruire una vita negli Stati Uniti.

Quel nome era Michael Curtiz.
In America girò film come Casablanca.
Ma questa è un' altra Storia.
Citato raramente, quasi per niente ricordato perfino all'interno degli archivi cinematografici ungheresi
di Drakula Halàla sopravvivono pochissime immagini apparse su giornali dell'epoca, alcune locandine che pubblicizzarono le proiezioni di Vienna e Budapest, il manifesto e pochissimo altro.
Recentemente è stato ritrovato tra gli scaffali della Biblioteca Nazionale ungherese una sorta di adattamento (di novellizzazione) del film scritto nel 1924 dall'autore locale Lajos Pánczél e questo ha riacceso l'interesse per questa bizzarra pellicola.
Quasi certamente Drakula Halàlaè la più antica apparizione del personaggio di Dracula sul grande schermo.
Perché dico"quasi certamente"?
BONUS CARD: ALTRI FILM PRECEDENTI?
Perché in questi ultimi decenni è sorta un' ulteriore diatriba in merito.
Nel 1994 lo studioso J. Gordon Melton all'interno di un libro intitolato The Vampire Book: An Encyclopedia of the Undead ha ipotizzato l'esistenza di un ulteriore titolo ancora precedente a Drakula Halàla.
Si tratterebbe di un film russo girato nel 1920 ed intitolato semplicemente Drakula.
Anche in questo caso si tratterebbe di un film perduto. Melton però è l'unico che parla di questo probabile film, non esistono altre fonti attendibili in proposito.
Inoltre non vengono forniti nomi dei possibili interpreti, nemmeno quello del regista,non ci sono dettagli sulle trame e nemmeno locandine.
Niente di niente.
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Ed ecco invece un'inquadratura attribuita al controverso "Drakula" russo del 1920 Secondo la maggior parte degli esperti sarebbe un ingegnoso fake |
La polemica ha parso trovare una sorta di suo finale positivo quando pochissimi anni fa in Serbiaè stato annunciato il ritrovamento di un frammento di circa 3 minuti e 18 secondi del Drakula russo.
Secondo la maggioranza degli studiosi e degli esperti di Cinema si tratterebbe però di un falso, di un filmato realizzato anche in tempi molto recenti ed "antichizzato" ad arte.
Anche con una certa bravura.
La diatriba continua.
Ma quello che è certo è che al momento, pur risultando ancora perduto, per il Drakula Halàla rimangono maggiori certezze e numerose prove che sia stato davvero girato, che sia stato proiettato e che per un certo periodo sia realmente esistito.
La caccia è aperta.
CURIOSITA': TUTTO QUEL BUIO.

Una conseguenza non certo volontaria è che gli eventi conseguenti alla pubblicazione dei volumi della serie hanno poi, quasi sempre, portato all'effettivo ritrovamento nella realtà dei film citati.
Dopo la pubblicazione dell'ormai introvabile Tutto quel Buioè stata scoperta nella Cineteca di Madrid l'ultima copia esistente del film Un Dia en Lisbona interpretato dalla splendida e scomparsa Soledad Miranda.
Lo stesso è avvenuto col successivo Tutto quel Blu, dove si narrava di un film italiano di fantascienza intitolato L'Autuomo
che la vulgata voleva fosse molto simile al successivo kolossal americano Terminator.
Il film era stato proiettato solo una volta e poi ritirato dal mercato, grazie al successo e all'interesse generato da Tutto quel Blu il regista de L'Autuomo aveva poi deciso di far nuovamente proiettare la pellicola.
Chi lo sa se la cosa non possa ripetersi?
Magari, l'uscita di Tutto quel Buio potrebbe generare nuovo interesse nei confronti di Drakula Halàla e dare un ulteriore impulso alla ricerca di quel film.
Certo, le due cose non sono necessariamente collegate e consensuali vedremo però se tra qualche tempo non finiremo per tornare sull'argomento.
FONTI:
-STRABICOFILM (in italiano)
-SHADOWSINFILMS (in italiano)
-HITCHCOCK.HU (ottimo sito in lingua ungherese)
-BLACK HOLE REVIEWS (in lingua inglese)