Qualche tempo fa, una vita intera secondo i ritmi della rete, avevo cominciato a seguire la serie "American Horror Story"(da adesso in poi A.H.S) nelle sue varie incarnazioni e avevo promesso di recensirne tutte le stagioni, fedele alla parola data avevo prontamente fatto uscire le recensioni della prima stagione, Murder House e della seconda Asylum, i post veri e propri esempi di archeologia internettiana sono tranquillamente disponibili ai link indicati.
Poi però mi ero fermato.
I motivi, non so quanto validi, sono presto detti.
In primo luogo è che in rete c'era già un sacco di gente molto più brava di me che parlava di AHS con maggior cognizione di causa rispetto a quanto avrei potuto fare io.
In secondo luogo è che mano a mano che proseguivo nella visione delle varie stagioni, ognuna di queste dotata di una propria ambientazione e tematica, scoprivo di ritrovarmi davanti una serie di alta qualità ma discontinua, un prodotto sicuramente dotato di fascino con attori fantastici ma con sempre gli stessi errori di fondo a livello di trame.
Secondo il mio personale parere- che ricordiamolo vale come il due di coppe quando a briscola comanda bastoni- mano a mano che il serial proseguiva i due (geniali, bisogna dirlo e riconoscerlo) showrunner Ryan Murphy e Brad Falchuk cominciavano a calcare sempre più sull' acceleratore i versanti del grottesco o del ridicolo piuttosto che del perturbante puro.
Questo da un lato ha fatto perdere buona parte dell'originaria ispirazione, dall'altro ha causato una sostanziale ripetizione degli schemi stagione dopo stagione.
Ma il limite peggiore, stavolta presente sin dai tempi di Murder House, consiste nel fatto che sia i due creatori,sia i vari sceneggiatori nell'ansia di stupire sempre di più,abbiano finito con concentrare un numero talmente alto di elementi, trame, ispirazioni a volte in contraddizione tra loro nelle prime puntate di ogni stagione da non riuscire più a gestirle in maniera ottimale nel prosieguo della vicenda.
Il risultato di questa politica è consistito in chiusure spesso forzate di diverse sotto trame, nell'abbandono improvviso di certe storyline ma sopratutto in finali di stagione molto spesso deboli e deludenti se non addirittura completamente loffi.
Intendiamoci, la qualità generale di AHS non si discute,gli attori il più delle volte hanno regalato interpretazioni di altissimo livello ed i pregi di moltissimi singoli episodi e di tantissime ambientazioni non si discutono, lo show, nonostante i limiti detti conferma comunque i suoi tanti pregi. Personalmente aggiungo anche che i vari cofanetti delle stagioni fanno bella mostra di sé nella mia collezione,quindi perché non riprendere il discorso con una lieve trattazione della serie magari affrontando due o tre stagioni alla volta?
Ricominciamo da dove avevo interrotto.
STAGIONE TRE: COVEN (2013-14)
E' forse la stagione che ha diviso maggiormente fans e critici: c'è chi ne ha apprezzato l'esaltazione del matriarcato, l'attenzione data ai personaggi femminili ed anche la scelta del tema della Stregoneria e chi invece ha criticato una certa debolezza delle trame, nonché anche la piattezza della maggior parte delle figure maschili,viste invariabilmente come infide, cattive,deboli e doppiogiochiste.
Non si tratta certo di una distinzione manichea: donne tutte buone da una parte e uomini tutti malvagi dall'altra. Il male è ripartito equamente da entrambe le parti, semplicemente gli uomini in Coven sono tratteggiati quasi sempre come succubi del potere femminile se non propriamente come oggetti sessuali.
Come detto il tema affrontato è quello della stregoneria vista in quasi tutte le sue correnti ed incarnazioni, dal wiccan al vodou fino a tutte le altre forme possibili di magia nera ed anche per questo la città prescelta come sede è New Orleans in Louisiana.
Certo l'idea di una scuola per giovani streghe su cui si regge tutta la stagione francamente sa parecchio di già visto e sotto parecchi punti di vista sembra una versione sotto acido di Harry Potter però non si manca di affrontare temi forti quali il razzismo, l'incesto e la violenza contro i bambini. Non mancano riferimenti alla storia e al folklore cittadino come la famosa strega Marie Laveau interpretata da Angela Bassett mentre la doppia puntata di Halloween racconta una sorta di assedio zombie.
Per quanto riguarda il cast regolare dalle stagioni precedenti vengono confermati i soliti Evan Peters; Sarah Paulson; Frances Conroy; Lily Rabe e la grandissima Jessica Lange che regala la solita grande interpretazione,stavolta però in un ruolo totalmente negativo. Da Murder House tornano Taissa Farmiga; Denis O'Hare e Alexandra Breckenridge (quest'ultima però per una breve comparsata) mentre si aggregano la scream queenEmma Roberts e le stars Kathy Bates e la già citata Angela Bassett. Sia la Bassett che la Bates in seguito diventeranno veri e propri pilastri delle stagioni future di AHS Fa la sua apparizione anche Danny Huston nel ruolo del serial killer Axeman
Gustosa la presenza della cantante Stevie Nicks dei Fleetwood Mac nel ruolo di sé stessa.
Sangue e violenza non mancano nei 13 episodi, così come non mancano i premi vinti da Jessica Lange e da Kathy Bates, per un finale di stagione però parzialmente barcollante e non del tutto soddisfacente.
Forse la stagione più imperfetta tra tutte specialmente se si fa il confronto tra ambizioni iniziali ed il risultato finale.
STAGIONE 4 : FREAK SHOW (2014-15)
Con Freak Show le cose cambiano radicalmente.
Ultima stagione per Jessica Lange che, per l'ultima volta, regala una interpretazione magistrale. L'attrice regala tutta sé stessa ai telespettatori, non dimostra paura di mostrare tutta la sua fisicità, a svelare un corpo ancora bellissimo, nonostante il procedere dell'età.
Anzi tutta la stagione è dedicata al disfacimento del corpo, all'esaltazione della diversità e alla ricerca di una tolleranza che, in molti momenti pare impossibile da trovare.
L'ambientazione è quella dell'America rurale anni '50s, Jupiter in Louisiana per la precisione, nell'ultimo circo itinerante con freak come attrazione principale.
Vengono assunti diversi attori realmente portatori di disabilità (ed è una cosa importante, raramente successa in precedenza) e gli scenografi della produzione compiono un vero e proprio miracolo realizzando un gigantesco set colmo di baracconi e di tendoni da circo.
Ma è proprio la Lange a compiere il miracolo, la sua Elsa Mars- cantante fallita e profuga dalla Germania, donna al contempo egoista e dotata di grandi slanci emotivi- gigioneggia dall'inizio alla fine delle scene.
L'attrice si concede anche il lusso di omaggiare David Bowie realizzando una sua versione di Life on Mars, decenni prima che la canzone fosse realmente scritta.
Le star ospiti della stagione sono il gigantesco Michael Chiklis e il protagonista di How I Met Your MothersNeil Patrick Harris, mentre dal cast di Covenvengono confermate Kathy Bates, Angela Bassett ed Emma Roberts, che stavolta appare in un ruolo da protagonista, e tutte e tre regalano grandi performaces. Torna anche Danny Huston, in questo caso, interprete della parte di Massimo Dolcefino, una sorta di moderno Geppetto, con diverse commoventi scene recitate in italiano.
Tra gli abituè, oltre alla già citata, Lange ritroviamo Evan Peters, Sara Paulson (altra interpretazione magistrale, su di lei che gioca nel ruolo delle gemelle siamesi Bett & Dott Tattler ruota l'altra metà del successo di Freak Show) e Frances Conroy.
Debuttano in maniera convincente Finn Wittrock (il villain della stagione, un vero e proprio viziatissimo serial killer psicopatico in erba, che però in certi momenti riesce quasi ad ispirare pietà) e Wes Bentley.
Bentley, fino a quel momento conosciuto per le sue apparizioni nel Cinema indie, è il protagonista del doppio episodio per Halloween. Lo spunto viene dato da una bizzarra e leggendaria figura ottocentesca: Edward Mordrake, un uomo con due teste. Forse vissuto realmente il Mordrake interpretato da Bentley si rivela una delle figure meglio costruite dello show.
Ancora una volta 13 episodi per la rete FX, con il consueto corollario di nudi quasi tutti maschili, di trame introdotte e poi chiuse frettolosamente, personaggi introdotti nelle primissime puntate come importanti e poi quasi dimenticati durante il prosieguo della vicenda per una stagione funestata da tanti lutti durante e dopo la lavorazione.
Cominciano anche i primi legami tra le stagioni con diversi riferimenti ad Asylum, cosa che poi sarà implementata con le future produzioni
Freak Show si dimostra però superiore alla precedente Coven, con un fascino morboso e un lungo urlato appello nei confronti della ricerca della felicità alla quale ognuno di noi intimamente anela.
Poi però mi ero fermato.
I motivi, non so quanto validi, sono presto detti.
In primo luogo è che in rete c'era già un sacco di gente molto più brava di me che parlava di AHS con maggior cognizione di causa rispetto a quanto avrei potuto fare io.
In secondo luogo è che mano a mano che proseguivo nella visione delle varie stagioni, ognuna di queste dotata di una propria ambientazione e tematica, scoprivo di ritrovarmi davanti una serie di alta qualità ma discontinua, un prodotto sicuramente dotato di fascino con attori fantastici ma con sempre gli stessi errori di fondo a livello di trame.
Secondo il mio personale parere- che ricordiamolo vale come il due di coppe quando a briscola comanda bastoni- mano a mano che il serial proseguiva i due (geniali, bisogna dirlo e riconoscerlo) showrunner Ryan Murphy e Brad Falchuk cominciavano a calcare sempre più sull' acceleratore i versanti del grottesco o del ridicolo piuttosto che del perturbante puro.

Ma il limite peggiore, stavolta presente sin dai tempi di Murder House, consiste nel fatto che sia i due creatori,sia i vari sceneggiatori nell'ansia di stupire sempre di più,abbiano finito con concentrare un numero talmente alto di elementi, trame, ispirazioni a volte in contraddizione tra loro nelle prime puntate di ogni stagione da non riuscire più a gestirle in maniera ottimale nel prosieguo della vicenda.
Il risultato di questa politica è consistito in chiusure spesso forzate di diverse sotto trame, nell'abbandono improvviso di certe storyline ma sopratutto in finali di stagione molto spesso deboli e deludenti se non addirittura completamente loffi.
Intendiamoci, la qualità generale di AHS non si discute,gli attori il più delle volte hanno regalato interpretazioni di altissimo livello ed i pregi di moltissimi singoli episodi e di tantissime ambientazioni non si discutono, lo show, nonostante i limiti detti conferma comunque i suoi tanti pregi. Personalmente aggiungo anche che i vari cofanetti delle stagioni fanno bella mostra di sé nella mia collezione,quindi perché non riprendere il discorso con una lieve trattazione della serie magari affrontando due o tre stagioni alla volta?
Ricominciamo da dove avevo interrotto.
STAGIONE TRE: COVEN (2013-14)
E' forse la stagione che ha diviso maggiormente fans e critici: c'è chi ne ha apprezzato l'esaltazione del matriarcato, l'attenzione data ai personaggi femminili ed anche la scelta del tema della Stregoneria e chi invece ha criticato una certa debolezza delle trame, nonché anche la piattezza della maggior parte delle figure maschili,viste invariabilmente come infide, cattive,deboli e doppiogiochiste.
Non si tratta certo di una distinzione manichea: donne tutte buone da una parte e uomini tutti malvagi dall'altra. Il male è ripartito equamente da entrambe le parti, semplicemente gli uomini in Coven sono tratteggiati quasi sempre come succubi del potere femminile se non propriamente come oggetti sessuali.
Come detto il tema affrontato è quello della stregoneria vista in quasi tutte le sue correnti ed incarnazioni, dal wiccan al vodou fino a tutte le altre forme possibili di magia nera ed anche per questo la città prescelta come sede è New Orleans in Louisiana.
Certo l'idea di una scuola per giovani streghe su cui si regge tutta la stagione francamente sa parecchio di già visto e sotto parecchi punti di vista sembra una versione sotto acido di Harry Potter però non si manca di affrontare temi forti quali il razzismo, l'incesto e la violenza contro i bambini. Non mancano riferimenti alla storia e al folklore cittadino come la famosa strega Marie Laveau interpretata da Angela Bassett mentre la doppia puntata di Halloween racconta una sorta di assedio zombie.
Per quanto riguarda il cast regolare dalle stagioni precedenti vengono confermati i soliti Evan Peters; Sarah Paulson; Frances Conroy; Lily Rabe e la grandissima Jessica Lange che regala la solita grande interpretazione,stavolta però in un ruolo totalmente negativo. Da Murder House tornano Taissa Farmiga; Denis O'Hare e Alexandra Breckenridge (quest'ultima però per una breve comparsata) mentre si aggregano la scream queenEmma Roberts e le stars Kathy Bates e la già citata Angela Bassett. Sia la Bassett che la Bates in seguito diventeranno veri e propri pilastri delle stagioni future di AHS Fa la sua apparizione anche Danny Huston nel ruolo del serial killer Axeman
Gustosa la presenza della cantante Stevie Nicks dei Fleetwood Mac nel ruolo di sé stessa.
Sangue e violenza non mancano nei 13 episodi, così come non mancano i premi vinti da Jessica Lange e da Kathy Bates, per un finale di stagione però parzialmente barcollante e non del tutto soddisfacente.
Forse la stagione più imperfetta tra tutte specialmente se si fa il confronto tra ambizioni iniziali ed il risultato finale.
STAGIONE 4 : FREAK SHOW (2014-15)
Con Freak Show le cose cambiano radicalmente.
Ultima stagione per Jessica Lange che, per l'ultima volta, regala una interpretazione magistrale. L'attrice regala tutta sé stessa ai telespettatori, non dimostra paura di mostrare tutta la sua fisicità, a svelare un corpo ancora bellissimo, nonostante il procedere dell'età.
Anzi tutta la stagione è dedicata al disfacimento del corpo, all'esaltazione della diversità e alla ricerca di una tolleranza che, in molti momenti pare impossibile da trovare.
L'ambientazione è quella dell'America rurale anni '50s, Jupiter in Louisiana per la precisione, nell'ultimo circo itinerante con freak come attrazione principale.
Vengono assunti diversi attori realmente portatori di disabilità (ed è una cosa importante, raramente successa in precedenza) e gli scenografi della produzione compiono un vero e proprio miracolo realizzando un gigantesco set colmo di baracconi e di tendoni da circo.
Ma è proprio la Lange a compiere il miracolo, la sua Elsa Mars- cantante fallita e profuga dalla Germania, donna al contempo egoista e dotata di grandi slanci emotivi- gigioneggia dall'inizio alla fine delle scene.
L'attrice si concede anche il lusso di omaggiare David Bowie realizzando una sua versione di Life on Mars, decenni prima che la canzone fosse realmente scritta.
Le star ospiti della stagione sono il gigantesco Michael Chiklis e il protagonista di How I Met Your MothersNeil Patrick Harris, mentre dal cast di Covenvengono confermate Kathy Bates, Angela Bassett ed Emma Roberts, che stavolta appare in un ruolo da protagonista, e tutte e tre regalano grandi performaces. Torna anche Danny Huston, in questo caso, interprete della parte di Massimo Dolcefino, una sorta di moderno Geppetto, con diverse commoventi scene recitate in italiano.
Tra gli abituè, oltre alla già citata, Lange ritroviamo Evan Peters, Sara Paulson (altra interpretazione magistrale, su di lei che gioca nel ruolo delle gemelle siamesi Bett & Dott Tattler ruota l'altra metà del successo di Freak Show) e Frances Conroy.
Debuttano in maniera convincente Finn Wittrock (il villain della stagione, un vero e proprio viziatissimo serial killer psicopatico in erba, che però in certi momenti riesce quasi ad ispirare pietà) e Wes Bentley.
Bentley, fino a quel momento conosciuto per le sue apparizioni nel Cinema indie, è il protagonista del doppio episodio per Halloween. Lo spunto viene dato da una bizzarra e leggendaria figura ottocentesca: Edward Mordrake, un uomo con due teste. Forse vissuto realmente il Mordrake interpretato da Bentley si rivela una delle figure meglio costruite dello show.
Ancora una volta 13 episodi per la rete FX, con il consueto corollario di nudi quasi tutti maschili, di trame introdotte e poi chiuse frettolosamente, personaggi introdotti nelle primissime puntate come importanti e poi quasi dimenticati durante il prosieguo della vicenda per una stagione funestata da tanti lutti durante e dopo la lavorazione.
Cominciano anche i primi legami tra le stagioni con diversi riferimenti ad Asylum, cosa che poi sarà implementata con le future produzioni
Freak Show si dimostra però superiore alla precedente Coven, con un fascino morboso e un lungo urlato appello nei confronti della ricerca della felicità alla quale ognuno di noi intimamente anela.