Tra qualche giorno sarà San Valentino ed anche il sottoscritto intende celebrarlo.
Apparentemente sembrerebbe difficile trovare una materia più lontana dalle tematiche di questo blog come San Valentino, eppure a pensarci bene, collegamenti se ne potrebbero trovare .
Si potrebbe parlare, ad esempio, della famosa Strage di San Valentino del '29, quando gli uomini di Al Capone massacrarono a colpi di mitra la rivale banda di Bugs . Oppure potremmo citare il recente film slasher San Valentino di Sangue e di riferimenti così ne potrei fare a bizzeffe.
Ma non è di questo che vi voglio parlare oggi.
No, oggi per quanto possa sembrare strano oggi l'argomento in discussione è proprio l'amore.
Siamo esseri umani e per questo amiamo,viviamo, respiriamo, il sentimento fa parte delle nostre vite e della natura di ognuno di noi, forse in misure diverse e con sfumature differenti, ma la sostanza non cambia.
Io per primo non faccio eccezione.
Dopo più di dieci anni di matrimonio amo ancora mia moglie come se fosse il primo giorno, certo a volte discutiamo,non sempre siamo d'accordo sulle stesse cose, ma guai se non fosse così.
Lei è la mia compagna, la mia alleata, la mia confidente e tante cose ancora ed è a lei che voglio dedicare questo post.
Eppure non è nemmeno di questo che voglio parlare oggi.
L'altro giorno ho passato buona parte del pomeriggio a sistemare ed aggiornare i link delle mie pagine: ho inserito le ultime interviste ne le Interviste Nocturne, le recensioni che ancora non c'erano ne Il Giro d'Europa a Fumetti e gli ultimi articoli ne I Mysteri Nocturni.
Spesso poi perdo ore ed ore a scrivere nuovi post.
Ore del mio tempo libero, momenti che scelgo di utilizzare a scapito di altre cose.
Ore del mio tempo libero, momenti che scelgo di utilizzare a scapito di altre cose.
Ebbene, la domanda che mi sento rivolgere ogni volta è: " Ma chi te lo fa fare?"
Credo abbiate capito dove voglio andare a parare.
Chiunque tra voi possiede un blog ha lo stesso problema, ognuno di voi mi può comprendere.
A prescindere che si scriva un post al giorno (cosa oramai sempre più rara) o uno ogni tanto, tutti quanti noi abbiamo lo stesso problema.
Ne parliamo spesso tra noi, ognuno di noi ha un lavoro, una famiglia, impegni sempre più stringenti ed il tempo libero è una merce molto rara.
Potremmo scegliere di fare altro, magari stare con i nostri cari, magari vedere una partita di Calcio come tutte le persone "normali" (termine che respingo e che ho sempre odiato)
Eppure scegliamo di stare al pc a scrivere in solitudine un articolo, prima magari ci informiamo sull'argomento che trattiamo, reperiamo notizie, info e immagini e poi...... scriviamo...scriviamo...scriviamo per poter mettere online il frutto dei nostri sforzi.
Perché lo facciamo? Perché scegliamo di occupare il nostro tempo in questo modo?
Inoltre....i blog sono in crisi -altra cosa che ci ripetiamo sovente- in parecchi casi dopo, i social hanno spostato e distrutto il senso di ogni tipo di conversazione via web (questo è quanto si sente dire ovunque) quindi parecchie volte capita che quel determinato post per il quale abbiamo investito e creduto tanto vada quasi disertato online, che non riceva attenzione o commenti.
Insomma che non se locaghi quasi nessuno.
Ed è una cosa frustrante, non nascondiamocelo, per quanto possiamo essere distaccati questa è una cosa che -poco o molto-finirà per dispiacerci.
Attenzione: non penso che i social siano il male, anche io li uso, come tutte le invenzioni dell'ingegno umano dipende da come vengono utilizzati ma - penso io nella maggior parte dei casi i social sono un ottimo mezzo per condividere le notizie ma siano meno adatti per comunicare anche a causa di una certa frettolosità del nostro modo di utilizzarli.
Quindi la domanda rimane: perché facciamo quello che facciamo?
Perché continuiamo a mantenere un blog e continuiamo a scriverci dentro?
Qualcuno da fuori potrebbe dire che in fondo chi sta tanto tempo in rete sia un disadattato sociale.
In fondo lo stereotipo dello smanettone grasso , sciatto e brufoloso, senza donne e che non ha mai avuto una vita sua ha imperversato ed imperversa tutt'ora all'interno di film e serie televisive e ha finito così per ingenerare tutta una serie di fraintendimenti ed equivoci.
Eppure, come sappiamo, questo pur essendo uno stereotipo antico è molto ma molto lontano dalla realtà, sopratutto adesso che internet la usano più o meno tutti quanti dallo studente al pensionato.
Probabilmente ci sarà qualche disadattato, ma quelli agiscono come Troll, Spammer o come Hater, sono quelli che mandano invettive e minacce in rete nascondendosi vigliaccamente sotto falsi pseudonimi.
Non certo i blogger.
E poi sappiamo bene che i disadattati sociali li possiamo trovare in tutti i lati della nostra vita probabilmente ognuno di noi ne ha conosciuto qualcuno sul luogo di lavoro o come vicino di casa.
Certo in rete questo si amplifica maggiormente, crea flame e produce grandi danni.
Ma questo non c'entra niente con il blogger che si scrive il suo bravo post, che è una persona normale e ben integrata nella società e che utilizza la rete come si utilizzerebbe qualsiasi altro hobby.
Però Troll, flame, spammer, hater finiscono per creare maggiori problemi al sistema dei blog, danneggiano quello che noi con tanta buona fede cerchiamo di fare.
Romponoi coglioni, gli equilibri, danno fastidio, seminano odio e fanno perdere tempo e pazienza.
Quindi, la domanda rimane: perché lo facciamo? Perché manteniamo i nostri blog?
Certo ognuno di noi è diverso: c'è chi lo fa per comunicare le proprie idee o impressioni su un dato argomento e chi vorrebbe solo essere letto, ci sono gli scrittori -o aspiranti tali- che legittimamente vuole far conoscere le proprie opere e magari altrettanto legittimamente vivere vendendo il frutto del proprio impegno così come c'è anche il lettore compulsivo che recensisce tutti i libri che legge.
E lo stesso vale per film, serie tv, musica, arte, pesca ...e metteteci voi tutto quello che v'interessa.
Ed in fondo, a tutti noi piace essere letti.
Ma questo non risponde alla domanda iniziale.
Ognuno di noi potrà dare una risposta differente, ogni blogger ha le sue motivazioni.
Ci sarà chi usa il blog come una sorta di diario pubblico e chi invece cerca persone con gli stessi suoi interessi.
Eppure io credo che alla base ci sia una motivazione comune.
Cioè la maledetta passionaccia.
Che in alcuni casi si trasforma in una sorta di amore per quello che facciamo.
Insomma chiamatelo come preferite: amore o passione oppure divertimento ma il succo della questione non cambia.
Scrivere diventa un'atto d'amore: amore per i propri interessi culturali e\o sociali; amore per i nostri blog, amore per quanto scriviamo,gratitudine per chi ci legge.
Certo ci sono anche gli stroncatori di professione, potrebbe obiettare il solito "qualcuno".
Ma -parliamoci chiaro- siamo proprio sicuri che gli stroncatori di professione ci siano solo sul web?
Accendiamo la televisione, prendiamo qualche giornale a caso, ascoltiamo qualche opinionista di gran fama e cambieremo subito idea.
Inoltre non credo di esserlo io uno stroncatore professionista,sicuramente non lo è nessuno dei miei colleghi e dei miei contatti, la maggior parte dei blogger che conosco semmai lancia idee,stimola il dibattito, fornisce chiavi di lettura e seppure fornisce critiche le motiva.
Io faccio così, piaccia o non piaccia sono un appassionato e ritengo di avere il mio diritto di esprimere civilmente la mia opinione.
Ma qui non stiamo parlando solo di me, tutti i blogger che conosco e che frequento agiscono così e se questo non lo possiamo definire come "amore" quantomeno è passione o comunque diventa un grosso atteggiamento di positività.
E così fanno anche la maggior parte dei blogger che non conosco.
Ci saranno anche gli altri, però quelli scorretti dopo una iniziale fase di successo ben presto finiscono sempre invariabilmente per isolarsi da soli.
E poi persone scorrette ce ne sono ovunque.
Probabilmente ce ne sono molti di più alla guida dei vertici di alcune grandi aziende
Però la questione rimane, se continuiamo a fare quello che facciamo è perché ci piace, perché amiamo farlo.
Pensiamola come vogliamo ma alla fine tutto quanto si configura come amore: amore per le nostre creature, amore per quanto scriviamo, amore per gli impegni che prendiamo, amore per gli scopi che ci prefiggiamo e così via....
Forse sbaglio, però questa è l'idea che mi sono fatta, ditemi voi come la pensate, contradditemi se la pensate in maniera diversa perché è un vostro diritto farlo.
Se avete voglia raccontate perché avete creato il vostro blog, perché lo mantenete e le motivazioni alla base degli argomenti che scegliete.
Io ne approfitto per ringraziare tutti voi che mi seguite perché in fondo anche quello è un atto d'amore.
Il vostro.
Chiunque tra voi possiede un blog ha lo stesso problema, ognuno di voi mi può comprendere.
A prescindere che si scriva un post al giorno (cosa oramai sempre più rara) o uno ogni tanto, tutti quanti noi abbiamo lo stesso problema.
Ne parliamo spesso tra noi, ognuno di noi ha un lavoro, una famiglia, impegni sempre più stringenti ed il tempo libero è una merce molto rara.
Potremmo scegliere di fare altro, magari stare con i nostri cari, magari vedere una partita di Calcio come tutte le persone "normali" (termine che respingo e che ho sempre odiato)
Eppure scegliamo di stare al pc a scrivere in solitudine un articolo, prima magari ci informiamo sull'argomento che trattiamo, reperiamo notizie, info e immagini e poi...... scriviamo...scriviamo...scriviamo per poter mettere online il frutto dei nostri sforzi.
Perché lo facciamo? Perché scegliamo di occupare il nostro tempo in questo modo?
Inoltre....i blog sono in crisi -altra cosa che ci ripetiamo sovente- in parecchi casi dopo, i social hanno spostato e distrutto il senso di ogni tipo di conversazione via web (questo è quanto si sente dire ovunque) quindi parecchie volte capita che quel determinato post per il quale abbiamo investito e creduto tanto vada quasi disertato online, che non riceva attenzione o commenti.
Insomma che non se lo
Ed è una cosa frustrante, non nascondiamocelo, per quanto possiamo essere distaccati questa è una cosa che -poco o molto-finirà per dispiacerci.
Attenzione: non penso che i social siano il male, anche io li uso, come tutte le invenzioni dell'ingegno umano dipende da come vengono utilizzati ma - penso io nella maggior parte dei casi i social sono un ottimo mezzo per condividere le notizie ma siano meno adatti per comunicare anche a causa di una certa frettolosità del nostro modo di utilizzarli.
Quindi la domanda rimane: perché facciamo quello che facciamo?
Perché continuiamo a mantenere un blog e continuiamo a scriverci dentro?
Qualcuno da fuori potrebbe dire che in fondo chi sta tanto tempo in rete sia un disadattato sociale.
In fondo lo stereotipo dello smanettone grasso , sciatto e brufoloso, senza donne e che non ha mai avuto una vita sua ha imperversato ed imperversa tutt'ora all'interno di film e serie televisive e ha finito così per ingenerare tutta una serie di fraintendimenti ed equivoci.
Eppure, come sappiamo, questo pur essendo uno stereotipo antico è molto ma molto lontano dalla realtà, sopratutto adesso che internet la usano più o meno tutti quanti dallo studente al pensionato.
Probabilmente ci sarà qualche disadattato, ma quelli agiscono come Troll, Spammer o come Hater, sono quelli che mandano invettive e minacce in rete nascondendosi vigliaccamente sotto falsi pseudonimi.
Non certo i blogger.
E poi sappiamo bene che i disadattati sociali li possiamo trovare in tutti i lati della nostra vita probabilmente ognuno di noi ne ha conosciuto qualcuno sul luogo di lavoro o come vicino di casa.
Certo in rete questo si amplifica maggiormente, crea flame e produce grandi danni.
Ma questo non c'entra niente con il blogger che si scrive il suo bravo post, che è una persona normale e ben integrata nella società e che utilizza la rete come si utilizzerebbe qualsiasi altro hobby.
Però Troll, flame, spammer, hater finiscono per creare maggiori problemi al sistema dei blog, danneggiano quello che noi con tanta buona fede cerchiamo di fare.
Rompono
Quindi, la domanda rimane: perché lo facciamo? Perché manteniamo i nostri blog?
Certo ognuno di noi è diverso: c'è chi lo fa per comunicare le proprie idee o impressioni su un dato argomento e chi vorrebbe solo essere letto, ci sono gli scrittori -o aspiranti tali- che legittimamente vuole far conoscere le proprie opere e magari altrettanto legittimamente vivere vendendo il frutto del proprio impegno così come c'è anche il lettore compulsivo che recensisce tutti i libri che legge.
E lo stesso vale per film, serie tv, musica, arte, pesca ...e metteteci voi tutto quello che v'interessa.
Ed in fondo, a tutti noi piace essere letti.
Ma questo non risponde alla domanda iniziale.
Ognuno di noi potrà dare una risposta differente, ogni blogger ha le sue motivazioni.
Ci sarà chi usa il blog come una sorta di diario pubblico e chi invece cerca persone con gli stessi suoi interessi.
Eppure io credo che alla base ci sia una motivazione comune.
Cioè la maledetta passionaccia.
Che in alcuni casi si trasforma in una sorta di amore per quello che facciamo.
Insomma chiamatelo come preferite: amore o passione oppure divertimento ma il succo della questione non cambia.
Scrivere diventa un'atto d'amore: amore per i propri interessi culturali e\o sociali; amore per i nostri blog, amore per quanto scriviamo,gratitudine per chi ci legge.
Certo ci sono anche gli stroncatori di professione, potrebbe obiettare il solito "qualcuno".
Ma -parliamoci chiaro- siamo proprio sicuri che gli stroncatori di professione ci siano solo sul web?
Accendiamo la televisione, prendiamo qualche giornale a caso, ascoltiamo qualche opinionista di gran fama e cambieremo subito idea.
Inoltre non credo di esserlo io uno stroncatore professionista,sicuramente non lo è nessuno dei miei colleghi e dei miei contatti, la maggior parte dei blogger che conosco semmai lancia idee,stimola il dibattito, fornisce chiavi di lettura e seppure fornisce critiche le motiva.
Io faccio così, piaccia o non piaccia sono un appassionato e ritengo di avere il mio diritto di esprimere civilmente la mia opinione.
Ma qui non stiamo parlando solo di me, tutti i blogger che conosco e che frequento agiscono così e se questo non lo possiamo definire come "amore" quantomeno è passione o comunque diventa un grosso atteggiamento di positività.
E così fanno anche la maggior parte dei blogger che non conosco.
Ci saranno anche gli altri, però quelli scorretti dopo una iniziale fase di successo ben presto finiscono sempre invariabilmente per isolarsi da soli.
E poi persone scorrette ce ne sono ovunque.
Probabilmente ce ne sono molti di più alla guida dei vertici di alcune grandi aziende
Però la questione rimane, se continuiamo a fare quello che facciamo è perché ci piace, perché amiamo farlo.
Pensiamola come vogliamo ma alla fine tutto quanto si configura come amore: amore per le nostre creature, amore per quanto scriviamo, amore per gli impegni che prendiamo, amore per gli scopi che ci prefiggiamo e così via....
Forse sbaglio, però questa è l'idea che mi sono fatta, ditemi voi come la pensate, contradditemi se la pensate in maniera diversa perché è un vostro diritto farlo.
Se avete voglia raccontate perché avete creato il vostro blog, perché lo mantenete e le motivazioni alla base degli argomenti che scegliete.
Io ne approfitto per ringraziare tutti voi che mi seguite perché in fondo anche quello è un atto d'amore.
Il vostro.