
Parlare di The Persuaders oggi significa ricordare in primo luogo una di quelle serie che sprizzano cultura e mentalità anni '70s da tutti i pori, in un secondo luogo l'evocativa sigla realizzata dal compositore John Barry, il padre di tante colonne sonore per il ciclo cinematografico dell' Agente Segreto 007 ( ricordatevi questo elemento, perché ritornerà in seguito in questo articolo). Ma The Persuaders o meglio Attenti a Quei Due non sarebbe stato la stessa cosa, non avrebbe avuto la stessa energia senza la coppia Moore- Curtis.
Con altri attori negli stessi ruoli molto probabilmente oggi staremo a raccontarci una storia ben diversa.
E questo prescindendo dal rapporto personale (vero o presunto) che i due attori, personalità e caratteri molto diversi tra loro, ebbero dentro e fuori dal set.
Ma anche di questo parleremo in seguito.
- LA " COPPIA".
Wilde e Sinclair rappresentano in maniera magari stereotipata, probabilmente anche con molte forzature il rapporto tra la società della Gran Bretagna e quella degli Stati Uniti.
Perlomeno secondo i luoghi comuni di quel periodo.
Certo si tratta di classi sociali alte, descritte sempre con tonalità dai colori pastello in tutta la serie non verrà mai mostrata una puntata ambientata tra il sottoproletariato o all'interno della media borghesia, ma questo è anche perdonabile essendo una serie d'evasione.
Inoltre, in quel periodo Storico, all'inizio degli anni '70s esisteva ancora la convinzione, la speranza di una mobilità sociale, che il figlio di un operaio potesse diventare notaio.
Oppure semplicemente più ricco di chi era arrivato prima.
E questa illusione in fondo viene rappresentata in Attenti a Quei Due.
Tanto Brett Sinclair è misurato elegante e diplomatico tanto Danny Wilde risulta grezzo, istintivo e molto imprudente.
Sinclair con la sua nobiltà, il suo essere nato ricco e potente rappresenta il vecchio ordine, l'antico potere mentre il self made Wilde rappresenta la "novità", la futura classe egemone.
Tra i due viene rappresentato un rapporto di ironica rivalità, di amicizia e stima nascosta dalle reciproche prese in giro.
Questo è l'aspetto più evidente, la prima chiave di lettura
La seconda è rappresentata dalle varie avventure in giro per il Vecchio Continente.
Dall'Inghilterra alla Spagna; dalla Francia alla Svezia passando anche per l'Italia.
Anche queste presentate in un ottica da viveurs, con toni estremamente scanzonati
In Ouverture, il primo episodio ( titolo italiano : E' Stato un Piacere Conoscerti e Picchiarti) i due si incontrano per la prima volta a Montecarlo e debbono salvare la vita della sorella di un boss americano dai tentativi di ucciderla della malavita francese. Nel terzo episodio Take Seven ( L'Erede) la coppia aiuta un'altra ragazza, una ricca aristocratica a risolvere una questione legata alla sua eredità. Ancora in un altro episodio Danny e Brett sventano un tentativo di colpo di stato in Gran Bretagna.
Spesso i due finiscono nei guai per caso, più volte uno dei due viene scambiato per qualcun altro precipitando così in una girandola di eventi uno più pericoloso dell'altro. In altri casi ancora sono le vicende legate ad altri membri dell'antica e ricca famiglia dei Sinclair, i parenti di Brett a richiedere l'intervento del duo.
I due attori ci misero del loro: Roger Moore, che in quel periodo stava cercando di lanciare una carriera parallela come stilista cominciò a disegnare gli abiti del suo personaggio e in almeno un paio di episodi vengono fatte battute ( quasi dei veri e propri inside jokes antelitteram) su un certo agente 007, ruolo che lo stesso Moore stava incominciando ad interpretare in quegli anni.
D'altro canto in diverse occasioni viene mostrata la passione verso i giochi di prestigio e l'abilità nella scherma da parte di Danny Wilde, entrambe le attività realmente praticate nella vita da Tony Curtis.
Così come il vezzo da parte dell'attore statunitense del portare pesanti guanti anche nei mesi estivi viene trasportato nel personaggio.
Inoltre Curtis scelse di girare la maggior parte delle scene pericolose senza bisogno di controfigure e stunt-man.
Piccoli segnali di vita vissuta trasposti nella finzione.
- IL TERZO INCOMODO.
Con altri attori negli stessi ruoli molto probabilmente oggi staremo a raccontarci una storia ben diversa.
E questo prescindendo dal rapporto personale (vero o presunto) che i due attori, personalità e caratteri molto diversi tra loro, ebbero dentro e fuori dal set.
Ma anche di questo parleremo in seguito.
- LA " COPPIA".
Wilde e Sinclair rappresentano in maniera magari stereotipata, probabilmente anche con molte forzature il rapporto tra la società della Gran Bretagna e quella degli Stati Uniti.
Perlomeno secondo i luoghi comuni di quel periodo.
Certo si tratta di classi sociali alte, descritte sempre con tonalità dai colori pastello in tutta la serie non verrà mai mostrata una puntata ambientata tra il sottoproletariato o all'interno della media borghesia, ma questo è anche perdonabile essendo una serie d'evasione.
Inoltre, in quel periodo Storico, all'inizio degli anni '70s esisteva ancora la convinzione, la speranza di una mobilità sociale, che il figlio di un operaio potesse diventare notaio.
Oppure semplicemente più ricco di chi era arrivato prima.
E questa illusione in fondo viene rappresentata in Attenti a Quei Due.
Tanto Brett Sinclair è misurato elegante e diplomatico tanto Danny Wilde risulta grezzo, istintivo e molto imprudente.
Sinclair con la sua nobiltà, il suo essere nato ricco e potente rappresenta il vecchio ordine, l'antico potere mentre il self made Wilde rappresenta la "novità", la futura classe egemone.
Tra i due viene rappresentato un rapporto di ironica rivalità, di amicizia e stima nascosta dalle reciproche prese in giro.
Questo è l'aspetto più evidente, la prima chiave di lettura
La seconda è rappresentata dalle varie avventure in giro per il Vecchio Continente.
Dall'Inghilterra alla Spagna; dalla Francia alla Svezia passando anche per l'Italia.
Anche queste presentate in un ottica da viveurs, con toni estremamente scanzonati
In Ouverture, il primo episodio ( titolo italiano : E' Stato un Piacere Conoscerti e Picchiarti) i due si incontrano per la prima volta a Montecarlo e debbono salvare la vita della sorella di un boss americano dai tentativi di ucciderla della malavita francese. Nel terzo episodio Take Seven ( L'Erede) la coppia aiuta un'altra ragazza, una ricca aristocratica a risolvere una questione legata alla sua eredità. Ancora in un altro episodio Danny e Brett sventano un tentativo di colpo di stato in Gran Bretagna.
Spesso i due finiscono nei guai per caso, più volte uno dei due viene scambiato per qualcun altro precipitando così in una girandola di eventi uno più pericoloso dell'altro. In altri casi ancora sono le vicende legate ad altri membri dell'antica e ricca famiglia dei Sinclair, i parenti di Brett a richiedere l'intervento del duo.
I due attori ci misero del loro: Roger Moore, che in quel periodo stava cercando di lanciare una carriera parallela come stilista cominciò a disegnare gli abiti del suo personaggio e in almeno un paio di episodi vengono fatte battute ( quasi dei veri e propri inside jokes antelitteram) su un certo agente 007, ruolo che lo stesso Moore stava incominciando ad interpretare in quegli anni.
D'altro canto in diverse occasioni viene mostrata la passione verso i giochi di prestigio e l'abilità nella scherma da parte di Danny Wilde, entrambe le attività realmente praticate nella vita da Tony Curtis.
Così come il vezzo da parte dell'attore statunitense del portare pesanti guanti anche nei mesi estivi viene trasportato nel personaggio.
Inoltre Curtis scelse di girare la maggior parte delle scene pericolose senza bisogno di controfigure e stunt-man.
Piccoli segnali di vita vissuta trasposti nella finzione.
- IL TERZO INCOMODO.
Robert s. Baker comprese comunque i rischi del creare una serie imperniata sul protagonismo di sole due persone, quindi a maggior ragione decise di inserire anche un terzo comprimario.
Anche in questa caso di sesso maschile.
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Laurence Naismithè il Giudice Fulton |
Si recuperò uno di quei solidi e granitici professionisti tipici della cinematografia anglosassone, l'affidabile Laurence Naismith.
A Naismith venne chiesto di vestire i panni del giudice Fulton, un uomo di legge oramai in pensione ancora però con ambizioni di giustizia. In Ouverture, il primo episodio è lui che fa incontrare Lord BrettSinclair e Danny Wilde per sfruttare le loro doti, ricchezze e conoscenze allo scopo di risolvere un caso insoluto; è sempre lui che farà comprendere ai due come stiano sprecando le loro vite.

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In realtà il ruolo di Fulton non fu poi così "impattante", il personaggio appare solo in 10/ 11 dei 24 episodi totali e non sempre si tratta di apparizioni determinanti ai fini dello svolgimento della trama; se - per esempio, nel 13° episodio , The Long Goodbye ( titolo italiano Due Ragazze di Troppo ) oppure nel 10° Angie...Angie ( titolo it. L'Amico d'Infanzia) rimane lui a comandare l'azione dei due protagonisti in alcune circostanze la sua presenza nella trama appare abbastanza forzata.
Sia come sia Naismith da buon professionista interpretò sempre la parte con grande competenza
- PREGI E DIFETTI.
Come già detto nel precedente post, lo spettacolo utilizzò, in qualche caso riciclò perfino, alcune idee, location; veicoli e perfino alcuni degli attori già impiegati nel precedente The Saint, i caso più lampanti oltre al già citato Moore furono l'attrice Jean Marsh e l'attore Ivor Dean, che in The Saint erano apparsi in svariati episodi e che ricomparvero anche qui, naturalmente in altri ruoli.
Altre guest di un certo richiamo furono volti noti della Tv inglese - "facce da telefilm" come amiamo definirle su Nocturnia- come Joan Collins che anni dopo avrebbe avuto un certo rilancio grazie alla infinita saga di Dinasty; Andrew Keir ( già volto di Quatermass nel classico film di sf L'Astronave degli Esseri Perduti); Ian Hendry ( il primo protagonista della serie Agente Speciale), il cattivo di tante serie BBC Darren Nesbitt e le splendide Prunella Ransome e Anouska Hempel ( entrambe nell'episodio La Granduchessa Ozerov di cui ho parlato QUI).
Si ritagliò un piccolo spazio anche Terry Thomas, un grande comico inglese all'epoca molto popolare oggi completamente dimenticato, nel ruolo di uno dei tanti cugini Sinclair che nell'episodio The Man in the Middle ( tit.it. Una Giungla di Spie) ambientato proprio a Roma si godette uno dei suoi ultimi scampoli di popolarità.
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Terry Thomas al centro in The Persuaders. |
Altri elementi di forza furono le regie e le sceneggiature, a rileggere certi nomi nel primo caso si notano alcuni pezzi di novanta del periodo, elementi ricorrenti delle produzioni horror cinematografiche Hammer ed Amicus come Val Guest e Roy Ward Baker.
Mentre tra gli sceneggiatori impossibile non citare Brian Clemens, il padre della serie Agente Speciale e Terry Nation, il creatore dei Daleks per Doctor Who nonché l'uomo che, qualche anno dopo grazie a serie come Blake's 7 eI Sopravvissuti avrebbe mostrato al pubblico internazionale come ci si dovesse aspettare di tutto, anche che il protagonista di una serie potesse morire ingiustamente, trasformarsi da eroe a malvagio o come i buoni potessero anche perdere.
Cose che all'epoca nessuno prima di lui aveva mai nemmeno osato mostrare.
Ma non tutto filò liscio.
Vista con occhi contemporanei non si può non notare quanto siano sopratutto i personaggi femminili a risultare estremamente sacrificati descritti com'erano nei soliti ruoli tagliati con l'accetta e relegate o a povere fanciulle in pericolo da salvare o a perfide avventuriere senza scrupoli.
O peggio a semplici trofei da esporre, prede di caccia vittime della seduzione amorosa dei due protagonisti.
In più nell'eccesso di luoghi comuni avviato dagli sceneggiatori fu proprio il nostro paese quello che subì il destino peggiore
L'Italia descritta in Attenti a quei Due risulta vittima dei peggiori pregiudizi possibili ( la Mafia che comanda tutta la Nazione; i poliziotti tutti incapaci e così via) e questo finì per mettere in difficoltà la Rai, che pure trasmetteva con successo la serie,costringendola sovente o a censurare interi episodi o a ricorrere a soluzioni " creative" durante la fase di doppiaggio di altri (ad esempio cambiando tutti i riferimenti al nostro paese nei dialoghi sostituendoli con altri relativi a nazioni diverse come la Francia e la Spagna)
Nonostante tutto lo show si rivelò un enorme successo nel nostro paese, grazie anche alle voci di Cesare Barbetti e di Pino Locchi che doppiarono rispettivamente Lord Brett Sinclair e Danny Wilde ( mentre un altro "grande" del doppiaggio italiano, Manlio De Angelis compariva praticamente tutte le settimane in ruoli diversi)
Eppure la serie durò solo una stagione, solo 24 episodi.
E per lungo tempo si fecero molte, troppe illazioni sui motivi dando la colpa al contrastato rapporto sul set tra Danny Curtis e Roger Moore.
Vero o presunto che fosse.
- PERCHE' FINI'.
Di Attenti a quei Duealmeno inizialmente erano state ventilate altre stagioni, eppure la cosa non si concretizzò.
Lo show ebbe grande successo ed ascolti altissimi in molti paesi come Australia; Canada; Spagna; Francia; Svezia; Germania ed Italia (con i due protagonisti in grado di ottenere premi ed onorificenze in molti di questi paesi); si garantì un onorevole risultato in Inghilterra ma fallì completamente nel suo scopo principale: la conquista del mercato e degli indici d'ascolto statunitensi.
Come già accaduto decine di altre volte e come sarebbe avvenuto ancora in futuro il pubblico medio americano non apprezzò troppo una produzione ritenuta troppo sofisticata.
E senza i capitali americani né Lew Grade né Robert S. Baker se la sentirono di andare avanti.
Una seconda probabile concausa fu la contemporanea decisione di Roger Moore di dedicarsi esclusivamente alla cura della sua carriera cinematografica. Moore come nuovo volto di James Bond si trovava a dover fare i conti con la difficile eredità di Sean Connery e fece capire chiaramente di non voler distrazioni rispetto quel ruolo.
Eppure giornali scandalistici e non, critici specializzati e non, non ebbero dubbi: la fine di Attenti a quei Due fu dovuta ai continui litigi fuori e dentro dal set tra Roger Moore e Tony
Curtis..
Per anni anche molto dopo la conclusione dello spettacolo uscirono articoli che vociferavano di litigi sul set tra i due, di offese reciproche, ricostruzioni più o meno fantasiose.
Ma qual'è la verità?
BONUS CARD: VOCI; ILLAZIONI E MEZZE VERITA' TRA MOORE E CURTIS.
Vediamo di mettere un poco d'ordine:
Tony Curtis e Roger Moore erano indubbiamente due caratteri diversi.
Diversa era anche l'etica sul lavoro e gli atteggiamenti sul set dei due uomini.
Secondo molte testimonianze Curtis non si faceva problemi ad utilizzare cannabis ed alcolici sul set , mentre Moore invece preferiva mantenere un atteggiamento più professionale e ligio delle regole .
Logico quindi che non si frequentassero poi così tanto fuori dal set.
Inoltre l'attore americano non aveva un rapporto molto facile con diversi elementi della troupe a causa dei suoi comportamenti e del suo non facile carattere ed in almeno in un paio di occasioni - secondo la testimonianza del regista Val Guest- Roger Moore, che invece aveva un buon rapporto con maestranze e colleghi era intervenuto in difesa della crew, finendo per discutere animatamente con il collega americano.
Lo stesso Lew Grade nella sua biografia conferma che i due attori non fossero entrati più di tanto in sintonia.
Però discussioni e litigi avvengono un po in tutti i set.
Ed altre testimonianze sostengono che durante occasioni pubbliche in cui erano presenti sia Moore che Curtis i due uomini avevano dimostrato, pur senza eccessivi slanci emotivi, una grande cortesia reciproca.
Gli stessi interessati nel corso di varie interviste hanno sempre smentito le voci:ognuno dei due attori ha sempre riempito di complimenti l'altro ed entrambi hanno sostenuto di ricordare con affetto la loro collaborazione.
Quello che si è spinto più avanti è stato Tony Curtis il quale ha sempre detto di aver rifiutato una proposta di remake di Attenti a quei Due perché non prevedeva anche la partecipazione del suo vecchio compagno di lavoro.
In conclusione, probabilmente qualche discussione ci sarà stata, qualche scontro anche ma forse molti di meno di quanto sia stato sempre detto.
Certo, rimane da chiedersi come mai dopo la conclusione di Attenti a quei Due Tony Curtis e Roger Moore non abbiano mai più lavorato assieme.
E messa così la cosa qualche dubbio rimane.